Ascoltate i pendolari

 

E’ passato un anno e mezzo dalla firma in pompa magna del nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario in Toscana e la situazione è veramente insostenibile per i pendolari.

Se questa è la qualità che è in grado di garantire Trenitalia c’ è di che preoccuparsi visto che il contratto avrà una durata di 15 anni.

Sulla Faentina via Vaglia e via Pontassieve sono ormai quotidiani i ritardi anche delle corse più frequentate dai pendolari, le soppressioni di treni, i bus sostitutivi, l’utilizzo di materiale rotabile obsoleto e soggetto a guasti.

Il nuovo contratto di servizio, scriveva la Regione, dal valore complessivo di circa 7 miliardi di euro, conferma la scelta della Regione Toscana di procedere all’affidamento diretto del servizio all’attuale gestore per 10 anni più altri cinque dovuti al ricco piano di investimenti che Trenitalia si è impegnata a portare avanti per migliorare la qualità del servizio ferroviario, il comfort dei mezzi e l’efficacia della manutenzione. Le tariffe per gli utenti non subiranno variazioni (ad eccezione dell’adeguamento annuale all’inflazione, non collegato a scelte regionali).”

Lette alla luce di quanto sta avvenendo queste parole suonano davvero stonate ed è davvero singolare che nelle istituzioni regionali e comunali non si sia ancora levata una forte presa di posizione che riporti Trenitalia al rispetto del contratto. Non è sinceramente accettabile che si verifichino difficoltà di transito sulla rete per il caldo d’estate o d’inverno per la neve nel XXI secolo.

Nel nuovo Contratto di servizio saranno confermati gli attuali 23 milioni di treni/km e circa 500.000 bus/km (unità di misura utilizzata per calcolare il volume del servizio ferroviario), ma anche alcune importanti scelte fatte dalla Regione negli anni passati.(scriveva sempre la Regione)Tra queste l’applicazione di penali a carico di Trenitalia con soglie più sfidanti sulla regolarità del servizio e il miglioramento delle informazioni a bordo per innalzare i livelli di qualità del servizio e portarli agli obiettivi richiesti; il ‘bonus abbonati’ come forma di compensazione e tutela dell’utenza in caso di disservizi; la valorizzazione turistica delle linee minori e l’organizzazione di treni speciali per promuovere specifiche iniziative; l’attenzione alla presenza di un numero adeguato di carrozze per il trasporto di biciclette (strettamente legato alle politiche di promozione dell’uso della bici abbinata al treno, nell’ottica di una mobilità sempre più sostenibile).

Ancora bei propositi che però mostrano, almeno nel caso del Mugello e della Valdisieve, difficoltà ad essere pienamente applicati.

Invece dei nuovi treni sulla Faentina sono ricomparse le mitiche ALN, meno male che per la manutenzione del parco rotabile nel contratto di servizio sono previsti quasi 200 milioni di euro e altri 83 per “rinnovare e modernizzare la flotta già esistente”.
In una situazione come quella che raccontano quotidianamente i molti pendolari del nostro territorio ha poco senso tirare fuori sempre le solite statistiche che contribuiscono solo ad esasperare ancora di più chi vive situazioni di disagio.

La scelta della Regione Toscana di affidare a Trenitalia il servizio regionale per quindici anni è confermata – scriveva sempre la Regione- anche dal miglioramento della qualità del servizio registrata negli ultimi cinque anni, nonostante permangano criticità su alcune linee, che saranno affrontate e risolte anche grazie al nuovo contratto di servizio. Secondo le indagini di customer realizzate da Trenitalia, infatti, dal 2014 al 2019 la soddisfazione dei viaggiatori regionali è aumentata per tutti gli indicatori del viaggio, con punte fino al 25,4% per la pulizia, del 22,1% per la puntualità, del 12,2% per l’informazione a bordo. Sempre nello stesso periodo le cancellazioni si sono ridotte fino al 70% circa.

Se i risultati sono questi c’è certamente qualcosa da rivedere da subito con una verufica a tutto campo con Trenitalia sul rispetto del contratto di servizio, con il coinvolgimento dei pendolari e degli enti locali. Oppure è tutta colpa della pandemia e del covid 19?

Leonardo Romagnoli

8.7.21

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