Quale futuro per il Forteto?

Quale futuro per il Forteto?

Sono bastate quattro righe scritte dall’Unione dei Comuni del Mugello sul futuro della Cooperativa Il Forteto per scatenare una serie di reazioni indignate (alcune anche sopra le righe) come se non fosse possibile discutere con serenità delle prospettive produttive e occupazionali di quella che resta , per ora, la più grossa realtà del settore agroalimentare del Mugello.

L’Unione, conclusasi la vicenda giudiziaria, e ribadendo l’attenzione nell’assistenza alle vittime, auspica che il Governo proceda a completare la regolarizzazione e riorganizzazione della cooperativa dal punto di vista produttivo nonché dal punto di vista economico finanziario. A questo proposito reputa indispensabile la nomina di un commissario che si impegni ancor più verso la ripresa produttiva del Forteto, importante volano di sviluppo per l’economia mugellana.

Questo il testo che è stato letto come una sconfessione dell’operato dell’attuale commissario Marzetti il cui mandato era in scadenza a fine anno e che il governo ha proprogato di tre mesi.

E’ strano che tutti coloro che si sono affrettati a condannare l’Unione dei Comuni non abbiano detto una parola sull’antefatto di quel comunicato.
Perché quel problema non lo ha sollevato l’Unione ma la Coldiretti con un comunicato del suo presidente provinciale :
Archiviata la stagione giudiziaria, e avviata da parte della Regione con il supporto dell’Unione dei Comuni del Mugello, la doverosa fase di supporto alle vittime, ancora il Forteto non riesce a ripartire. Il nostro auspicio e quello del mondo agricolo ed economico, è che si metta finalmente fine a questa fase di stallo e che si volti pagina velocemente prima di perdere un patrimonio per il nostro territorio ed un player fondamentale per costruire un nuovo sistema dell’agroalimentare di eccellenza mugellana. Questo crediamo sia il compito del nuovo commissario” .

Per certi aspetti il comunicato Coldiretti è ancora più esplicito di quello dell’Unione ma nessuno, salvo la Fai-Cisl, ha detto niente.
La Coldiretti è la più grande e importante associazione del mondo agricolo ed è sempre attenta agli equilibri istituzionali, per cui il comunicato andrebbe ponderato da tutti con attenzione perché probabilmente sottende una preoccupazione vera sul futuro produttivo della cooperativa.
Siamo alla fine del 2019 ed è quindi probabile che sia già ben definito il quadro economico e di bilancio della cooperativa che in questi anni ha perso una certa quota di mercato con ovvi riflessi sul bilancio.
La preoccupazione di Coldiretti è quindi dovuta ad un bilancio in flessione? Di quanto ? SE così fosse sarebbe normale chiedere una maggiore attenzione agli aspetti produttivi, di mercato e anche di organizzazione interna per evitare che eventuali elementi critici si ripercuotano negativamente su un settore già in difficoltà.

Qualcuno chiede che venga abbandonato anche il marchio(sarebbe un problema per il mercato estero?) e magari ceduto ad altra società il ramo agro-alimentare pur mantenendo un forte legame con il territorio. E’ una proposta legittima e da discutere ma al di fuori di schematismi e scomuniche. E’ da poco nata in Mugello una grande realtà cooperativa dall’unione di Agriambiente ed Emilio Sereni con un  fatturato di oltre 6 milioni di euro, potrebbe subentrare al Forteto nella gestione dello stabilimento? Oppure potrebbero esserci altre soluzioni che possano tutelare il territorio?

Il governo non ha dato nessuno schiaffo ma ha fatto quello che normalmente si fa in una fase di transizione, si proroga l’incarico per permettere di completare quanto avviato e introdurre le eventuali novità.

Nessuno conosce dettagliatamente l’attuale situazione economica del Forteto ma dovrebbe essere nell’interesse di tutti lavorare con chiunque ne sarà nominato commissario per salvaguardare i lavoratori e la realtà produttiva.

Leonardo Romagnoli
23.12.19

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