GLI PNEUMATICI ROVINANO LA GARA DI CASA DI MAX MUGELLI

GLI PNEUMATICI ROVINANO LA GARA DI CASA DI MAX MUGELLI

Il test svolto qualche settimana fa al Mugello lo aveva reso molto ottimista in vista della gara di casa, ma il circuito su cui Max Mugelli aveva effettuato il test non è lo stesso in cui si è disputata la gara. Infatti il gran caldo (oltre 50 gradi sull’asfalto) hanno messo sotto fortissimo stress gli pneumatici Michelin dotati di una mescola eccessivamente morbida per queste condizioni.
Il risultato è che Max Mugelli ha dechappato due volte: la prima durante le prove libere, la seconda in gara 1. Se il primo dechappamento non ha avuto conseguenze, il secondo è invece stato determinante, perché non solo ha costretto Max al ritiro, facendolo precipitare al ventunesimo posto, ma ha anche compromesso inevitabilmente gara 2 (visto che la griglia di partenza di gara 2 è determinata dalla posizione di arrivo di gara 1 con i primi otto invertiti).
La stessa Michelin, avendo visto la gravità del problema e temendo per la sicurezza dei piloti in pista, ha chiesto alla direzione di accorciare gara 2 di 5 minuti (dai 25 previsti a 20) e ha fornito due pneumatici nuovi in più a tutti i concorrenti. Se poi aggiungiamo che in gara 2 è entrata la safety car al primo giro e che si è corso appena dieci minuti in tutto, ci si può rendere conto che per Max è stato impossibile recuperare dal fondo della griglia.
Ecco dunque spiegato i risultati tutt’altro che soddisfacenti (ventunesimo in gara 1 e sedicesimo in gara 2): alcuni episodi di gara hanno condizionato il weekend del pilota di Ronta che pur avendo dato il meglio di sé non riesce a raccogliere i frutti del duro lavoro.

 

Max Mugelli
“Dopo il primo turno di prove libere mi sono reso immediatamente conto che questo tipo di pneumatici non erano all’altezza della situazione in queste condizioni di pista e che non avrebbero retto la durata della gara. Alle alte temperature si sono aggiunti inoltre i dissuasori che mi hanno impedito di aggredire i cordoli come invece ho potuto fare nella sessione di test.
Permettetemi che mi soffermi un po’ sulla questione pneumatici. Già all’inizio della stagione, quando è stato deliberato questo tipo di gomme (S8), avevo dichiarato che la mescola avrebbe potuto essere troppo morbida in alcune condizioni di pista, cosa che è puntualmente accaduta qui al Mugello con il gran caldo. Lo scorso anno ho testato per Pirelli diverse mescole e ne avevamo deliberata una con un compromesso ideale tra grip e durata. Michelin invece ha vinto la gara d’appalto con Pirelli, Yokohama e Hankook portando la S8 che è una gomma troppo soffice.
Da subito ho avuto forti dubbi sulla durata perché ad ottobre durante la gara di appalto sull’asfalto ci furono 21 gradi, ieri invece al Mugello abbiamo raggiunto i 50!. Correre sapendo che il pneumatico può scoppiare da un momento all’altro vi posso garantire che non è una sensazione piacevole. Il fatto che questi pneumatici non fossero adeguati lo ha reso palese la stessa Michelin quando ha chiesto (ed ottenuto) che gara 2 fosse accorciata di 5 minuti perché sapeva che gli pneumatici non avrebbero retto fino alla fine. Le gare in turismo sono già brevi, e se poi le si accorcia di ulteriori cinque minuti cosa diventano? Se non bastasse in gara 2 è subito entrata in pista la safety car e alla fine abbiamo compiuto solo 5 giri cronometrati… ho girato più in qualifica che in gara! Non voglio lamentarmi né cercare scuse, ma gli pneumatici e alcuni episodi di gara hanno davvero compromesso il mio weekend.
Quando parlo di episodi mi riferisco per esempio alla partenza in gara 1, quando Larini mi ha portato sull’erba in piena accelerazione. Una manovra scorretta punita dalla direzione gara con un drive trought, ma il risultato è stato che io ho perso molte posizioni e mi sono ritrovato in quindicesima posizione alla fine del primo giro anziché nei primi dieci. Poi entra la safety car, per cui diminuisce il tempo a mia disposizione per recuperare, poi inizio la rimonta ma scoppia il pneumatico anteriore sinistro… insomma, una serie di episodi sfavorevoli che mi hanno fatto ritirare e concludere in ventunesima posizione.
E quando si termina gara 1 così in fondo si compromette inevitabilmente gara 2. A tutto questo aggiungiamo il fatto che sia in gara 1 che in gara 2 è entrata la safety car in pista, accorciando le gare che già non sono affatto lunghe e che ti impedisce di recuperare se gli episodi ti hanno portato in fondo al gruppo. Fra due settimane siamo di nuovo in pista a Imola, un circuito che sulla carta non si addice alle caratteristiche della nostra Honda Civic che, pur avendo una buona velocità di percorrenza in curva, soffre a causa di mancanza di coppia in basso. Al momento attuale il BOP non ci favorisce e lo dimostrano anche i risultati nel Mondiale nella gara di ieri in Slovacchia, ma spero che cambi qualcosa per Imola.
E mi auguro che per lo meno che entrambe le gare si disputino sulla la durata prevista di 25 minuti + 1 giro (cosa alquanto rara in questa stagione) e che gli episodi girino a mio favore!”

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