Finisce la storia della Borghigiana

borghigianaNon sempre le belle storie hanno un lieto fine. O meglio, le belle storie non possono durare per sempre. E così, con molto rammarico ma con l’ineluttabilità delle cose a guidare una scelta, dopo sei anni, si conclude quella della Borghigiana. La squadra biancoceleste, nata da un gruppo di amici intorno ai tavolini del Bar La Magnolia, classico ritrovo borghigiano, che volevano portare un nuovo modo di fare calcio e dare un’opportunità a Borgo San Lorenzo, per chi aveva concluso le giovanili della Fortis Juventus e delle altre squadre del comprensorio, ma voleva comunque cimentarsi nei campionati federali. Una storia breve ma intensa: sei anni fatti di due vittorie di campionato, di una salvezza diretta, quest’anno, al primo anno di prima, e tante altre iniziative, legate al sociale, al territorio borghigiano. Un gruppo di amici che, pur perdendo qualcuno per la strada, è rimasto compatto, trovando nuovi compagni di viaggio, che si sono aggiunti, strada facendo, uniti dallo stesso spirito di gruppo. “Una bella storia, spiegano i dirigenti della Borghigiana, in primis i presidenti Patrizio Nencioli e Giacomo Giachi, il dg Marco Tessari, il ds Matteo Tantulli. Una bella storia fatta di amicizia, successi, momenti difficili vissuti insieme che non dimenticheremo. Anche per questo la decisione che abbiamo meditato negli ultimi tempi, e ratificato nell’ultimo consiglio, ci è pesata ancora di più, convinti, pur con i nostri errori, di aver fatto qualcosa di importante. E crediamo che ognuno porterà con se, nelle prossime avventure, sportive e non, questa esperienza unica.” Una bella favola che si interrompe in uno dei momenti più alti. E se da un lato questa è dunque una scelta corretta, non dettata dalla delusione, la cosa fa interrogare ancora di più sulle cause che hanno potato a questo. “Gli aspetti che ci hanno portato a questa scelta sono molteplici, riprendono i dirigenti borghigiani, non ultima la consapevolezza che, in queste condizioni, il progetto di crescita della Borghigiana era giunto alla conclusione. Senza un campo ed una struttura nostra, pensare a qualcosa di più importante era impensabile. Le cause della chiusura della società derivano proprio da questo: da un lato il fatto di essere in pochi, sempre in meno, ognuno con i nostri impegni lavorativi e familiari che si sono moltiplicati parallelamente alle necessità sempre maggiori di una società che si è pian piano consolidata. Ed in questo, come detto, il non avere una struttura, malgrado le nostre richieste, che ci permettesse di crescere ed organizzarsi, ha portato ad un lento stillicidio che ci ha tolto spazi, risorse e costretti sempre a limitarci nei nostri progetti. In questo non abbiamo purtroppo trovato una valida spalla avis borghigiananell’Amministrazione Comunale che non è mai venuta incontro alle nostre necessità malgrado le nostre idee ed i nostri, crediamo legittimi, bisogni fossero stati più volte palesati. Queste le cause principali di questa dolorosa ma inevitabile scelta.” Una bella storia dunque che volge al termine: cosa sarà dunque del patrimonio, tecnico ed umano della società borghigiana? “Sicuramente quello che non si perderà sarà la nostra amicizia. Come ogni anno lasceremo i giocatori liberi di scegliere il loro futuro e di accasarsi nelle situazioni migliori. Per quanto ci riguarda qualcuno magari proseguirà il proprio cammino calcistico, magari in società che potranno offrire supporto maggiore. Di sicuro non possiamo che ringraziare i soci fondatori e Pietro Rosi, Francesco Bambi, Daniele Latini, Daniele Bonini, Tommaso Sarti, Matteo Lentiggini, Gianni Fredducci, Alessandro Lascialfari, Gabriele Vivoli, Enzo Bonini, Matteo Felli, Guido Cassigoli, Tommaso Piattoli, Riccardo Becattini, Cristiano Cantini, Mario Parigi ed Euro Santilli che hanno condiviso con noi questo percorso lavorando silenziosamente e con impegno in questi anni; i tecnici Cipollone, D’Apolito e Sezzatini, alternatisi alla guida della squadra; tutti i ragazzi che hanno versato sudore e si sono impegnati in questi anni in questa bella avventura. Non ultimi gli sponsor, che hanno permesso di andare avanti in questo cammino, tanto più preziosi non avendo avuto la nostra società la possibilità di finanziarsi in altro modo. A tutte queste persone va il nostro più grande ringraziamento per aver condiviso con noi questi sei anni ed un bel progetto.” Una bella favola, proprio nei giorni in cui quella della Leicester in Inghilterra fa commuovere, di una Centerentola che, dopo aver ballato leggiadra nella notte, è costretta a fuggire dal suo principe prima che i rintocchi della mezzanotte facciano svanire il sogno. Uscendo a testa alta dal salone, non di nascosto da una porta secondaria, convinta di aver scritto per Borgo San Lorenzo, per il Mugello e più in generale per il calcio e lo sport dilettantistico, una piccola, bella storia.

 

3 thoughts on “Finisce la storia della Borghigiana

  1. Mi dispiace tanto e allo stesso tempo apprezzo il gesto, consapevole, di avere davanti un cammino estremamente complicato.

    Quest’anno Borgo San Lorenzo aveva quattro squadre in prima.

    Come sappiamo una, munita di campo e strutture annesse ha vinto il campionato.

    Altre due, munite di campo e di strutture annesse (in un caso anche di importante livello e continuità) si sono salvate all’ultimo tuffo o quasi.

    L’ultima, senza campo e senza strutture, fa il miracolo, si salva e dopo dieci giorni, chiude.

    Faccio i miei complimenti ai ragazzi della Borghigiana dai presidenti all’ultimo componente della rosa e dello staff, a tutti gli altri no.

  2. Un segnale importante per tutte le amministrazioni comunali…..

  3. Mi dispiace. Li seguivo dall’Australia.
    Comunque complimenti per la salvezza in prima… impresa non facile.
    La seconda squadra di Borgo ha sempre avuto problemi ad avere appoggi pubblici e politici.
    Poi ci sono tutti gli altri paesi con le loro squadre ed i loro interessi.