“Risorse” e razzismo

Dannate “Risorse” bersaglio dell’odio

di Adriano Favole

“Nordafricani violentano ragazza : “risorse” boldriniane da castrare”,” Risorse in fuga dopo lo scippo alla stazione”. Le maschere del razzismo sono infinite, creative e a volte prendono il volto di un termine dal significato positivo. Di questi tempi, sul web e dintorni, è una epidemia di “risorse”. Fotografie di migranti seduti in un parco pubblico a oziare e descritti come “risorse”; il video di un giovane africano che pedala incautamente in autostrada accompagnato dal sarcastico commento :”Ecco le risorse!”.
Il razzismo è ampiamente “sdoganato”. Lo si esibisce a viso aperto, senza neppure premettere il classico “non sono razzista però…”(i “Noraperi” come li chiama Faderico Falopa in Contro il Razzismo, Einaudi 2016).
Definire ironicamente “risorse” i migranti per intendere l’esatto contrario ( un “fardello”, “qualcosa che costa”, una “calamità”) crea relazioni empatiche tra chi usa il termine, permette di codividere il razzismo senza ricorrere a atermini più grevi.
“risorse” concentra diversi tupi di odio: contro migranti e profughi in primo luogo; contro i “politici”, perchè il termine è spesso accostato alla presidente della Camera Laura Boldrini, rea di aver definito i migranti una “risorsa” e un’avanguardia del mondo globalizzato; contro gli intellettuali(qualunque cosa significhi oggi) che usano parole ricercate come “risorse” e non imprecazioni da osteria per denunciare gli immigrati che rubano il lavoro.
Distillato dall’alto, da una competizione politica senza scrupoli cge crea stalagmiti di odio crescenti, l’uso di “risorse” segna un’ulteriore svolta nella diffusione di un razzismo compiaciuto, ostentato con il sorriso sulle labbra e la convinzione di eserre(ancora e sempre) l’avanguardia dell’umanità più progredita.

(La Lettura- Corriere della sera)

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