Il progetto « Aiutiamoci a Casa Nostra »

Presentazione progetto « Aiutiamoci a Casa Nostra »

Più di cento cittadini del Mugello si sono ritrovate venerdì 15 febbraio in Saletta Pio La Torre per la presentazione di “Aiutiamoci a Casa Nostra”, il progetto di accoglienza in famiglia realizzato da un gruppo di lavoro misto coordinato dall’Associazione OLTRE – Ponti fra i Mondi Onlus, con la collaborazione di La Escalera Onlus e il sostegno di Banca del Tempo e Scuola Penny Wirton di Borgo San Lorenzo.

Ha aperto la serata di presentazione la Presidente dell’associazione OLTRE Mimma Bonafede spiegando, insieme ai membri del gruppo di lavoro Rossella Mori e Nicolò Di Bernardo, lo spirito dell’iniziativa e i dettagli del progetto.

Il progetto nasce in risposta alla situazione di emergenza che si è creata con l’approvazione del cosiddetto Decreto Sicurezza,  oggi Legge 132, che nei prossimi 6 mesi metterà sulla strada circa 80 migranti che hanno un permesso di soggiorno per motivi umanitari e che attualmente sono ospitati nei Centri di accoglienza del territorio mugellano (sono circa 800 in tutta la provincia di Firenze), che – da un giorno all’altro – perderanno il diritto a vitto, alloggio, così come l’accesso alla formazione linguistica, lavorativa e di inclusione sociale che sono fondamentali per il compimento di un percorso di autonomia.

E’ proprio per arginare questa emergenza che un gruppo di lavoro di volontari e cittadini ha scelto di seguire una soluzione già sperimentata con successo in Italia da altre realtà del terzo settore: l’accoglienza in famiglia. Il gruppo di lavoro ha spiegato nei dettagli il progetto: dopo aver accolto le richieste e le offerte di ospitalità verranno valutati gli abbinamenti più idonei tra le esigenze dell’ospite e quelle della famiglia. Verrà redatto un Patto di Convivenza dove saranno definite le regole di convivenza e mirato al raggiungimento dell’autonomia della persona ospitata. Tutto il processo sarà accompagnato da un facilitatore che monitorerà l’andamento della relazione e che resterà sempre disponibile in caso di necessità. Come ulteriore forma di garanzia, il progetto offre un’assicurazione RCT e tiene sempre pronto un alloggio di emergenza, così che ciascuna delle due parti possa sempre fare serenamente un passo indietro senza temere conseguenze irreparabili. I vantaggi non saranno solo per chi viene accolto ma anche per la famiglia accogliente che avrà un aiuto nei lavori di casa, concordato in termini di tempo e impegno, se non una partecipazione alle spese nel caso in cui l’ospitato abbia un contratto di lavoro. Tale situazione può anche rappresentare un’occasione di supporto per persone che vivono da sole e che necessitano di compagnia ed aiuto in casa.

Numerosi i contributi di altre realtà che si muovono nella stessa direzione in Toscana e in Italia.
Attraverso il suo rappresentante Michele Felisatti, si è detta entusiasta e disponibile a sostenere l’iniziativa in varie forme la cooperativa CIDAS, che negli ultimi anni con il progetto Vesta ha instaurato e facilitato 36 convivenze di successo tra Bologna e Ferrara.

Pieno sostegno al progetto anche da parte di Arci Firenze. Pietro Cardelli, presidente del circolo ARCI di Barberino di Mugello e membro della segreteria di ARCI Firenze, ha raccontato le iniziative portate avanti dall’associazione per rispondere alla questione abitativa nel breve periodo. Tra queste anche “Buono Notte”, il fondo di solidarietà istituito da ARCI Firenze, Anelli Mancanti, ANPI Firenze, CGIL Firenze e moltissime associazioni e cittadini, per garantire a chi è rimasto senza dimora qualche notte al caldo presso ostelli o strutture ricettive private.

Interessante anche il contributo informativo di Riccardo Di Biase, che ha illustrato i progressi fatti nell’ambito del gruppo di lavoro “Emergenza Casa” di Firenze ospitato da Anelli Mancanti ed ha approfondito i modelli di contratto e le forme di garanzia che si potrebbero stipulare a tutela di chi cerca e offre un alloggio.

Disponibile a sostenere l’iniziativa, con qualsiasi forma di mutuo aiuto e collaborazione sarà necessaria, si è detta anche Refugees Welcome Italia – associazione di accoglienza in famiglia con una lunga esperienza nella facilitazione di convivenze. In una lettera aperta, la referente Greta Tofanelli ha raccontato i risultati già ottenuti da RWI a livello nazionale, e ha spiegato come il gruppo di attivisti che si è formato a Firenze si stia muovendo nella stessa direzione di Aiutiamoci a Casa Nostra proprio in queste settimane.

La parte della serata più umanamente coinvolgente è stata quella in cui Susan e Michele, prima e Marina poi hanno raccontato le loro consolidate esperienze di famiglie accoglienti. Senza nascondere le difficoltà che talvolta sono emerse, normali difficoltà di convivenza tra persone diverse, hanno raccontato dei motivi che li hanno spinti a compiere tale scelta e messo in evidenza quanto queste esperienze abbiano inciso profondamente sulle loro vite.

Tanti i volti nuovi nel pubblico, e tanti i ragazzi giovani che si sono detti interessati a partecipare in vario modo a questa e altre iniziative di resistenza civica. Proprio per questo motivo l’Associazione OLTRE spera si possa creare un percorso di coinvolgimento che permetta a ciascuno di dare quello che vuole nella misura in cui può, così che si possa formare sul territorio mugellano una rete sempre più ampia di associazioni, realtà del terzo settore e cittadini attivi che vogliono restare umani.

Le esperienze raccontate, le adesioni, l’interesse dei partecipanti hanno dimostrato che c’è un tessuto vivo di persone che si impegnano o sono disponibili ad impegnarsi personalmente per favorire relazioni, incontri, ospitalità, insomma fare rete a livello prima di tutto interpersonale. Questa è una potente risposta alla crisi della politica. Tutti hanno raccontato come la conoscenza personale, spesso fatta per caso, altre volte cercata, con un richiedente asilo, un migrante ha significato il cambiamento del modo di vedere queste persone come un blocco unico, tutte uguali e minacciose. Nascono rapporti personali che aiutano a vedere tutto questo in una luce diversa, a vederli da vicino, come persone, a scoprire come l’aiuto dato loro, lo riceviamo poi noi. Sono atti di resistenza e di costruzione di un mondo migliore. E’ questo il senso di Aiutiamoci a Casa Nostra.

Nelle prossime settimane il gruppo di lavoro di Aiutiamoci a Casa Nostra contatterà le prime cinque famiglie che hanno già dato la loro disponibilità e inizierà i colloqui conoscitivi.

Chiunque voglia offrire il proprio alloggio, dare disponibilità di altro tipo o candidarsi come facilitatore, può mandare una mail a oltre.org@libero.it, o chiamare il numero 3713880155 (ore 16-19 escluso martedì e domenica).

 

 

 

 

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