Nuovo album per Franco Baggiani

“Preciso”: il trombettista fiorentino Franco Baggiani reinterpreta i classici

Cinque grandi standard jazz reinterpretati dal trombettista fiorentino Franco Baggiani e dal chitarrista spagnolo Fernando Marco in un album che celebra il loro sodalizio artistico

 

Preciso” è il titolo dell’album jazz uscito il 17 novembre 2017 per l’etichetta spagnola Blaurecords e che vede insieme iltrombettista fiorentino Franco Baggiani e il chitarrista spagnolo Fernando Marco, accompagnati dal contrabbasso di Luis Llario, da Ricardo Belda al pianoforte e dalla batteria di Diego Clanchet.

Grandi nomi del jazz europeo per un album che sigilla il sodalizio artistico tra Baggiani e Marco che in comune, oltre all’amicizia che li lega, hanno molto: jazzisti di fama internazionale, direttori di scuole di musica insignite nei rispettivi territori di riconoscimenti importanti, fondatori di due etichette discografiche.

Registrato dal vivo durante un live al Benicassim Jazz Festival il 16 giugno 2017, “Preciso” è uscito per la BlauRecords (etichetta di ernando Marco) il 17 novembre 2017. Con il suo suono limpido, tanto da far dimenticare di essere una registrazione dal vivo, se non fosse per gli applausi del pubblico, l’album incanta nei suoi cinque brani, grandi classici del jazz.

Da “But not for me” lo standard jazz composto da George Gershwin e con cui Baggiani omaggia Chet Backer in apertura del disco, passando poi per Marcos Valle e la sua “Preciso aprender a ser só” di cui i cinque musicisti offrono una versione che ci restituisce un brano ricco di fraseggi e sfumature per poi tornare a Gershwin con “Lo” standard jazz per eccellenza, “Summertime” che conduce l’ascoltatore a una versione insolita e inaspettata di “Leaving” del pianista Richard Beirach, a cui il quintetto imprime un tocco caldo ispirato al flamenco, prima della chiusura con una interpretazione personalissima della ballata “Love Dance” di Ivan Lins.

Grandi brani e superbe reinterpretazioni, in cui i cinque musicisti mai eccedono. Baggiani e Marco danzano con i rispettivi strumenti senza mai rubarsi la scena, anzi, costruendo uno straordinario equilibrio che mette in risalto i virtuosismi alla tromba del primo per esaltare poi l’armonia elegante di Marco alla chitarra. Un disco lontano dalle sperimentazioni avanguardistiche cui Baggiani ci aveva abituati con i suoi ultimi lavori, ma che conquista per l’elegante pulizia che lentamente accompagna l’ascoltatore in atmosfere calde e accoglienti, in cui non c’è il superfluo, ma ogni suono arriva nitido e chiaro.

Tutto è iniziato qualche anno fa durante una vacanza a Castellón de la Plana, nella Comunidad Valenciana. Qui il trombettista fiorentino Franco Baggiani, durante una vacanza, si affaccia incuriosito all’ingresso di una scuola di musica jazz “Taller 3” e incontra il direttore, il chitarrista spagnolo Fernando Marco che lo invita per quella sera stessa a raggiungerlo per “suonare un paio di pezzi” sul palco del Jazz Festival di Benicassim, insieme a nomi stellari del jazz internazionale, come il trombonista Julio Montalvo.

Da lì è nato il sodalizio che li ha portati a suonare insieme più volte, a mettere in collegamento le rispettive etichette discografiche, la Blaurecords e a SoundRecords e anche a intessere legami tra le scuole di musica da loro fondate, offrendo agli studenti l’opportunità di fare esperienze internazionali nei due paesi.

Franco Baggiani

Jazzista con frequenti incursioni nell’universo della contemporanea e dell’elettronica, Franco Baggiani ha scritto colonne sonore per il teatro e per la televisione, oltre a numerose composizioni con cui in più di 30 anni di carriera si è distinto per la sua visione innovativa. Tra i migliori trombettisti italiani, Baggiani ha fatto della ricerca e della sperimentazione la sua cifra stilistica.

Fino dai suoi esordi suona molto all’estero, collaborando con artisti italiani ed europei, partecipa a performance d’arte contemporanea e si esibisce sui più importanti palchi del jazz mondiale.

Nel 1990 fonda la sua prima scuola di musica, a Pontassieve, che sarà la prima della galassia “Sound” – di cui è direttore – il maggior gruppo toscano di scuole di musica, concentrate in Mugello, Valdisieve e nel capoluogo toscano e nel 2017 fonda l’Associazione Officine Sonore Fiorentine, di cui è presidente, con cui apre la scuola di musica Exfila a Firenze. Nel 2008 riceve il premio come “Uomo di cultura dell’anno” dal Comune di Borgo San Lorenzo, nel 2013 è la volta del Ponte Mediceo d’oro, alta onorificenza del Comune di Pontassieve, e sempre nel 2013 la scuola comunale da lui diretta riceve il “premio qualità” dal Rotary club Firenze come eccellenza del territorio.

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