Da Parigi a Berlino a piedi per Simone e per l’Europa

Da Parigi a Berlino a piedi per Simone e per l’Europa

Viola Centi sul Corrierefiorentino.it ci racconta una bella storia di amore e speranza che ha per protagonista una signora di Borgo san lorenzo, Mariangela ex dipendente della Comunità Montana , che ha deciso di partecipare ad una marcia a piedi da  Parigi fino a Berlino per ricordare il figlio Simone scomparso a soli 32 anni per un  tumore. Simone amava viaggiare e amava l’Europa senza confini. “Fallo per me mamma, vai a fare questo viaggio” è stata l’esortazione di Simone prima di lasciarci un mese e mezzo fa. E allora Mariangela sabato scorso è partita per Parigi dove si è aggregata ad un gruppo di 27 persone che ora stanno camminando con lei alla volta di Berlino, due delle città simbolo dell’unione europea.
A promuovere la marcia è un’associazione “Repubblica nomade”  che  ha come obiettivo gli Stati Uniti d’Europa come scritto nel loro manifesto.
“Abbiamo scelto Parigi e Berlino come punto di partenza e di arrivo per la loro importanza in questo progetto mai come adesso controcorrente di unità federale tra stati che si sono duramente combattuti nel corso del tempo e che stanno provando a mettere al mondo qualcosa di inedito e di esemplare. Ma anche per esprimere solidarietà e affetto a queste due città e Paesi così duramente colpiti e feriti dalle recenti stragi terroristiche e accomunati dallo stesso dolore. Questo cammino non sarà solo lineare e orizzontale ma anche verticale nello spazio e nel tempo, e avrà uno dei suoi vertici ideali nella piccola isola italiana di Ventotene, dove è nato questo grande sogno da riconquistare. Vorremmo, con questo lunghissimo spostamento collettivo e su base radicalmente volontaria, comunicare che anche quando tutto sembra bloccato si può riprendere il movimento, che le singole persone come anche i popoli possono rompere le strette pareti dove li si vorrebbe imprigionare. “  


Mariangela ricorda che Simone “faceva scienze politiche, studiava media e giornalismo, era convinto che un’Europa unita fosse possibile, non sopportava l’idea della divisione, la sospensione di Schenghen, che non ci fosse libertà. Simone era un ragazzo dell’Europa».
E per mantenere vivo questo sogno e mantenere vivo il ricordo del figlio Mariangela sta camminando verso Berlino dove il gruppo arriverà il 7 luglio.
«Non potevo dirgli di no — racconta Mariangela — Lo sto facendo anche per lui, per gli amici di Simone. Perché l’Europa in cui Simone credeva, per le persone e non per i potenti, sia possibile».

LR

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