Alfonsina Storni incontra De Andrè alla mostra di Elisa Marianini sabato 22 settembre

Sabato 22 settembre 2018 ore 17,00

presso

Atelier Elisa Marianini

Loc. La Torre,  Via Provinciale 14/h, 50038 Scarperia San Piero (FI)

 

Volammo davvero in direzione ostinata e contraria: Alfonsina Storni incontra Fabrizio De André nelle opere di Elisa Marianini

Il mare, la poesia, la donna, l’ansia di giustizia, la solitudine, la forza e la fragilità umana, tematiche attualissime che accomunano due artisti, una poetessa argentina e un cantautore genovese. Alfonsina Storni incontra De Andrè nelle opere  ad encausto e colori iridescenti della pittrice e storica dell’arte Elisa Marianini.

L’evento col patrocinio dell’Unione dei Comuni, del Comune di Borgo San Lorenzo (FI) e il contributo della delegata alle pari opportunità professoressa Emanuela Periccioli, con Proloco, Banca del Tempo Mugello, scuola Perry Wirton e Artemisia, prevede una visita guidata in atelier tra colori, poesie, letture e parole, per  riflettere in maniera approfondita sul ruolo della donna,  tema affrontato dalla pittrice in una  mostra recentissima dal titolo “L’altra metà del cielo” (3 dicembre 2017 – 8 marzo 2018 Atelier Elisa Marianini in Loc. La Torre, Scarperia San Piero) e soggetto di molte canzoni di De André.

Saranno declamate poesie di Alfonsina Storni di fronte alle opere pittoriche che la celebrano,  proposte letture e racconti di storie femminili anche in riferimento ai testi di Fabrizio De André, donne alle quali  egli dona dignità esaltandone i valori.

Tra le opere  più significative considerate è “La voce della conchiglia” – già presente nella precedente mostra dedicata alla donna – pensata per ricordare Alfonsina Storni, una poetessa originaria del Canton Ticino  trasferitasi con la famiglia in Argentina all’età di quattro anni, morta suicida nel Mar del Plata.

Durante i primi decenni del secolo scorso, Alfonsina è stata il simbolo della donna moderna unendo al desiderio di tenerezza la rivendicazione di valori di libertà, rifiutando in primo luogo il vincolo di subalternità nei confronti dell’uomo.

Nella sua poesia il sogno si contrappone alla realtà di tutti i giorni, al suo grigiore e al suo vuoto.

In molte poesie Alfonsina Storni aveva parlato della morte nel mare – Frente al mar (1919), Un cementerio que mira al mar(1920), Alta mar (1934) – visto come casa-tomba, come un fluido luogo di quiete infinta, da contrapporre alla pesantezza della terra: luogo di lotta quotidiana, di sofferenza, di incomunicabilità e di pena.

Nella poesia YO EN EL FONDO DEL MAR Alfonsina afferma che “In fondo al mare c’è una casa di cristallo”, vedendo in essa quella trasparenza e sincerità che sulla terra non aveva trovato.

Le opere “La voce della conchiglia”  e “Fiore violato”, propongono il tema della fragilità umana, della solitudine e  della sofferenza di donne, vissute  purtroppo, nell’indifferenza di molti. Opere queste che segnano un passaggio di testimone tra la mostra precedente “L’altra metà del cielo” e quella attuale, dove molte donne sono ancora protagoniste, adombrate da una società maschilista ma innalzate a figure eroiche dal cantautore, da Marinella a Bocca di Rosa: una continuità di pensieri per intraprendere un percorso di vita insieme, cogliendo  le differenze tra i sessi come complementarietà da integrarsi a vicenda in una innovativa complessità e non come antitesi.

 

 

 

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