“ A DISTANZA RAVVICINATA- Dialogo a quattro mani”

A DISTANZA RAVVICINATA- Dialogo a quattro mani”

Mostra di Pittura e Scultura

di Monica Terrani e Luca Mommarelli

dal 1 al 25 aprile 2017

inaugurazione sabato 1 aprile alle ore 16:00

orar orari:dal lunedì al venerdì, ore 09,00 – 13,00
Sabato e festivi, ore 10,00-13,00 e 14,30 – 18.00

                                          Palazzo dei Vicari a Scarperia – FI-

                            ARCHITETTURE UMANE ED URBANE

L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce.Le Corbusier

Volumi e luce, ecco ciò che unisce e rende dialoganti le opere di due artisti diversi fra loro per provenienza, traiettoria lavorativa e vitale e supporti espressivi, essendo pittrice una e scultore l’altro.

Nei quadri di Monica, le forme sono plasmate da una pennellata vibrante e materica. Talvolta i volumi prendono vita, con riverberi d’oro e d’argento, emergendo da sfondi oscuri; altre volte, in ambienti inondati di luce, sono le ombre a disegnare per contrasto gli elementi architettonici. Ne scaturiscono tessuti urbani di matrice onirica ed evocativa, un richiamo a Le Città Invisibili di Calvino, in perenne e precario equilibrio fra miraggio e realtà, scenari ideali di una vita al di fuori del tempo, dello spazio e dell’ordinario.

I torsi di Luca, per la chiarezza costruttiva e la forte identità nello spazio, sono da considerarsi vere e proprie architetture umane. Volumi e luce sono elementi naturali della scultura; attraverso un equilibrio sapiente di trasparenze, alcuni torsi sono stati addirittura pensati per accogliere un’illuminazione che esalti il gioco delle ombre sui pieni e vuoti e tutte le potenzialità di un materiale, il legno, che Luca ha fatto suo non solo a colpi di sgorbia e scalpello ma anche trattando le superfici con il fuoco, con oli e ossidi che rivelano una padronanza di mezzi e una capacità di rielaborazione ammirevoli. Il tutto sempre a servizio dell’emozione, provata e trasmessa, altro punto d’unione fra i due artisti, il fine ultimo del loro operare e del loro sentire.

MONICA TERRANI

La pittura ha fatto parte integrante della sua vita fin dai suoi ricordi più lontani.

Questo mondo l’ ha sempre affascinata e già a 10 anni cercava di entrarne a far parte attraverso tele, colori e pennelli di fortuna che si procurava come poteva. Successivamente l’ hanno iniziata all’arte i maestri della scuola di Belle Arti nel Vallese e poi quelli dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Risalgono a quel periodo le prime mostre collettive. In seguito è approdata alle gallerie e ha partecipato a vari concorsi ufficiali.

Le sue opere sono un’ intensa ricerca sulla luce e le sue vibrazioni e ciò che cerca di esprimere sono quelle sensazioni impalpabili di cui è prodiga la vita quotidiana. Per questo la pittura di Monica è evocativa piuttosto che descrittiva, un misto di sogno e realtà che ha come obiettivo far arrivare a chi guarda le stesse emozioni che lei ha provato in prima persona e che sono all’origine dell’atto creativo.

LUCA MOMMARELLI

Luca Mommarelli nasce nel 1964 in S.Spirito, noto quartiere fiorentino di artigiani. È frequentando le loro botteghe e apprendendo le tecniche più svariate che muove i primi passi nel mondo dell’arte, ma ha chiaro fin da subito che il suo modo naturale di esprimersi è la scultura su legno.

I primi riconoscimenti gli arrivano grazie alle Schegge-Sculture, personaggi di richiamo fiammingo la cui caratteristica principale è un’ espressività intensa e vivida. Gli interventi sul legno, a parte una minuziosa pulitura, sono invece minimali, tesi semmai ad evidenziarne il movimento e le torsioni naturali, il gioco delle venature, il colore o i riflessi della luce su una certa superficie.

Ma una curiosità instancabile lo porta a una continua evoluzione e negli ultimi anni il suo interesse e la sua ricerca si sono concentrati su una sfera più intima dell’esistenza. Nelle sculture recenti gli interventi sulla materia si sono fatti più decisi: incidendo e modellando il legno, Luca scava nell’interiorità dell’uomo, fatta di ferite e cicatrici ma anche di forza caparbia, di inesauribile capacità di rigenerarsi e di bellezza disarmante. Le sue opere sono un omaggio alla vita in continuo divenire, sono nate dall’emozione e vogliono trasmettere e suscitare emozione.

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