Un pensiero per Idy

Un pensiero per Idy

Giovedi 8 marzo il sindaco Firenze ha dichiarato il lutto cittadino per i funerali di Davide Astori il capitano della Fiorentina morto per cause naturali la notte di sabato 3 marzo. Un atto condivisio dalla cittadinanza come forma di rispetto e affetto per una persona per bene, un esempio per tanti giovani calciatori, che aveva scelto Firenze per continuare la sua carriera perchè innamorato dell’ambiente e della città.
Lo stesso sindaco non ha però trovato il tempo di riservare lo stesso riconoscimento al senegalese Idy Diene ucciso a colpi di arma da fuoco nei pressi del ponte Vespucci, dicono da uno squlibrato. Oppure di promuovere un incontro pubblico con la comunità senegalese per riflettere su questo nuovo atto di sangue che non si può derubricare a semplice gesto di follia come sembrano fare quasi tutti i giornali fiorentini e nazionali.

Ha ragione da vendere Pape Diaw quando dice di non voler sentir parlare di un pazzo fuori di testa, chi ha sparato ha commesso un atto razzista e fascista nella forma e nella sostanza. Ha prima detto di essere uscito di casa per uccidersi ma poi non avendone il coraggio ha pensato di uccidere un innocente per farsi arrestare. Sembrano le considerazioni di un folle che però, in un affollatissimo mezzogiorno fiorentino, ha aspettato di incontrare l’ambulante senegalese Idy Diene per scaricare la sua furia omicida. Ha scelto la sua vittima, un immigrato di colore, e non è , purtroppo un fatto casuale. La mente è andata subito al 2011 quando il fascista di Casa Pound Casseri uccise due ambulanti senegalesi nella zona di Piazza Dalmazia e poi si tolse la vita una volta individuato dalla polizia. E tra i due episodi non c’è solo un’analogia criminale e razzista ma anche un vicenda umana che non potrà che avere conseguenze ancora più drammatiche. Idy Diane era parente di Samb Modou , una delle vittime di Casseri, e da quella data si occupava di sostenere la vedova e la figlia di Modou come meglio poteva, lui che faceva da 20 anni l’ambulante in Firenze dove tutti i giorni arrivava da Pontedera.

Come poteva una vicenda simile , con il fresco ricordo di quanto avvenuto poche settimane fa a Macerata, non provocare il risentimento della comunità senegalese fiorentina?
Maggiore ascolto, una visibile solidarietà e condivisione del dolore e della paura ,comprensibile visto il clima, sarebbero stati un segnale di rispetto da parte di Firenze e dei fiorentini e avrebbe sicuramente evitato gli atti vandalici che si sono verificati al termine di un corteo che era iniziato pacificamente. Il presidente dell’associazione dei senegalesi di Firenze Ndiaye ha espresso tutto il suo dispiacere e della comunità per i danneggiamenti e per quanto è avvenuto,”stiamo facendo il possibile – ha detto- per calmare i ragazzi che sono molto arrabbiati, anche per il clima generale che si respira in questo momento”.
E’ giusto stigmatizzare la violenza sempre, ma alcuni giornali non possono lavarsi la coscienza sostenendo semplicemente che chi ha sparato non è un fascista e “ forse nemmeno un razzista”, ma solo un appassionato di armi e di tiro al bersaglio fuori di testa, che Firenze è una città accogliente per la sua storia e i suoi simboli ( ha un palazzetto dello sport intitolato a Nelson Mandela).
Questo nuovo fatto di sangue è invece indicativo di un clima che sta peggiorando e dove “un pazzo”, “ né fascista né razzista” , guarda caso ha scelto tra centinaia di persone di uccidere proprio un ambulante senegalese di 53 anni,  perchè anche la morte ha un colore nonostante che il sangue di tutti  sia sempre rosso.

Il Sindaco di Firenze dichiari il lutto cittadino anche per Idy e il consiglio comunale cerchi di aiutare una madre e una figlia rimaste orfane due volte a cause dell’intolleranza e del razzismo di alcuni nostri concittadini. E i tifosi viola che domenica allo stadio ricorderanno giustamente Devide Astori, un uomo buono,  abbiano un piccolo pensiero anche per Idy che viveva tra noi con dignità e generosità.

LR

6.3.18

Firenze si costituirà parte civile nel processo contro Roberto Pirrone, l’uomo che ieri a Firenze ha ucciso il senegalese Idy Diene. Lo ha annunciato oggi al Tgr Rai della Toscana il sindaco Dario Nardella.

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