Un documento del comitato “Carzaviva”

Il Comitato Carzaviva, dopo anni di impegno, intende fotografare il momento nel quale si trova adesso il destino del Torrente Carza . Rimangono tre percorsi da intraprendere, contemporaneamente e con urgenza, per recuperare almeno il Deflusso Minimo Vitale del corso d’acqua che ha subito un grave impatto ambientale a causa dei lavori TAV.carza

1. La possibilità di reperire risorse attraverso il ricorso che la Regione ha aperto contro il Ministero dell’Ambiente per la piena attuazione e finanziamento dell’Addendum per le opere compensative dell’impatto ambientale TAV.
2. La possibilità di fare una causa civile, da parte dei Comuni coinvolti, per l’impatto ambientale subito dal Torrente Carza, a causa dei lavori TAV.
3. L’inizio di un percorso istituzionale fra gli Assessori all’Ambiente di Scarperia – San Piero e Vaglia, per una progettualità condivisa, con Unione Comuni, Area Metropolitana e Regione, per il recupero ambientale del bacino idrogeologico del T. Carza

Il processo per i danni ambientali per il passaggio dell’Alta Velocità, dopo le condanne per terre/rifiuti, per la sottrazione d’acqua ha sancito, attraverso la Corte Costituzionale, che il furto d’acqua ammette la sanzione amministrativa e che questa esclude la pena per il reato
L’UNICA STRADA PERCORRIBILE, PER AVERE I DANNI e RESTITUIRE ALMENO IL DEFLUSSO MINIMO VITALE AL TORRENTE CARZA, E’ UNA CAUSA CIVILE
L’ACQUA E’ UN BENE PUBBLICO ED IL DANNO AMBIENTALE DERIVANTE DALLA SOTTRAZIONE D’ACQUA LO PUO’ RICHIEDERE SOLO UN ENTE PUBBLICO
Oltretutto in tale processo non era stata considerata la totalità dell’impatto della TAV sul torrente Carza, in quanto all’epoca delle rilevazioni le portate erano artificialmente falsate dai rilanci della Galleria Vaglia.
Resta il fatto che oltre 1.000 cittadini si sono espressi firmando un appello, promosso dal Comitato Carzaviva, per il ripristino dell’acqua nel torrente Carza, come riportato anche nel rapporto dell’OAL nella relazione sull’anno 2012.
Il Sindaco di San Piero a Sieve Marco Semplici prese in consegna queste firme e con il Comitato Carzaviva e l’Assessore Calamai, le consegnò ad un incontro con l’Assessorato all’Ambiente della Regione Toscana in data 16.05.2013
Nell’incontro, presenti anche il Consigliere Regionale Romanelli ed il Presidente dell’OAL, Prof. G. Rodolfi, fu concordato che, appena si fosse risolto il ricorso fra la Regione ed il Ministero dell’Ambiente sull’ Addendum, si sarebbe proceduto:
– a riconoscere l’impatto del torrente Carza quale maggior impatto causato nel Mugello dai lavori TAV;
– a promuovere congiuntamente, Regione e Comune di San Piero a Sieve, la causa civile per danno ambientale.carzaviva incontro con publiacqua
Nell’incontro dello scorso 23 Dicembre presso il Comune di Vaglia, gli Assessori all’Ambiente Impallomeni e Recati, rispettivamente per Vaglia e Scarperia e San Piero, sollecitati dal Comitato Carzaviva si sono impegnati a valutare il percorso suggerito, consultando anche l’Avv. Bevacqua che ha seguito i Comuni coinvolti nel processo TAV.
Infatti il risultato di quel giorno è stato sorprendente, in quanto vennero prese decisioni salienti fra i due Assessori, che sono in questa legislatura responsabili del destino del Carza.
Le decisioni formulate nell’occasione infatti furono: 1) fissare un loro incontro dopo l’8 gennaio per trovare un’azione condivisa sul Torrente che unisce la vallata dei due Comuni, 2) una conseguente Delibera delle Giunte dei due Comuni sul tema.
Il Comitato Carzaviva chiede a questo punto:

Che il Comune di Scarperia San Piero chieda ufficialmente risposta sull’esito del ricorso della Regione per l’Addendum e verifichi, in caso di esito positivo, che il Carza riacquisti la sua importanza di maggiore impatto subito nel Mugello, come fu ammesso nell’incontro con la segreteria dell’Assessore all’Ambiente Reg.Toscana Dott.ssa Bramerini.
L’esito di una valutazione da richiedere all’Avvocato Bevacqua, che seguiva i comuni del Mugello nel processo per i danni, in modo che i Comuni di Scarperia San Piero e Vaglia valutino seriamente e informino la cittadinanza ed il Comitato se intendono percorrere il ricorso in sede civile, in quanto SOLO a LORO POSSIBILE, perché partecipi del processo penale che includeva il parziale impatto del torrente Carza e per il motivo sovraesposto che per il furto d’acqua solo a loro compete.

E SOPRATTUTTO i tempi entro i quali le Giunte intendono attivarsi, seguendo un serio crono programma, al fine di EVITARE la PRESCRIZIONE che sarebbe nel 2015 e che chiuderebbe in maniera definitiva, la possibilità di richiesta danni anche in causa civile.

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