SABO SRL, PER SALVARE IL POSTO DI LAVORO L’AZIENDA CHIEDE AI DIPENDENTI DI TAGLIARE IL 50% DELLE INDENNITÀ

saboDopo le dichiarazioni uscite sui giornali, in cui la proprietà della Sabo Srl di Vicchio, ha sostenuto la volontà di procedere alla riduzione dei costi per un importo pari alla retribuzione di dieci dipendenti, si è tenuto venerdì in Provincia il terzo incontro alla presenza del Direttore dello Stabilimento e del Consulente dell’azienda, del Sindaco di Vicchio, della Rsu, della Fiom Cgil di Firenze e di Confindustria.
La Sabo, attività controllata dalla commerciale bolognese Roberto Nuti Spa e produttrice di ammortizzatori per veicoli industriali che conta ad oggi 35 dipendenti, vive da tempo una crisi di volumi produttivi comune a tutto il settore dell’automotive e dal 2010 fa ricorso ad ammortizzatori sociali.
L’azienda, al tavolo della Provincia, aveva dichiarato esuberi che sembravano scongiurati, almeno fino a qualche giorno fa.
Venerdì Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze ha aperto la discussione confermando la disponibilità dei lavoratori a cancellarsi tutte le maggiorazioni salariali derivanti dalla contrattazione di secondo livello, quali i ticket restaurant ed i premi di produzione. Inoltre, ha aggiunto “Siamo pronti a rivedere l’organizzazione del lavoro ed aprire all’ipotesi della turnazione al fine di favorire un maggiore sfruttamento degli impianti ed aumentare così la produzione spalmando i costi fissi su un orario più lungo”.
L’azienda ha però risposto all’apertura del sindacato facendo presente che la disponibilità avanzata potrebbe non essere sufficiente e lasciando intendere che, qualora non si arrivi alla riduzione delle spese dirette sul personale, ad essere in gioco è la permanenza dell’attività sul territorio.
“La proposta paventata dalla dirigenza è un ricatto a tutti gli effetti” è la reazione di Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, “Ancora non è stata votata la fiducia che già si accusano gli effetti negativi del Jobs Act” e infine avverte “Non è possibile indurre i lavoratori ad abbassarsi le retribuzioni per mantenere il posto di lavoro.
Se le buste paga  sono considerate troppo alte vorrà dire che da domani chiederemo ai lavoratori di fare volontariato alle aziende. In cambio però vorremmo che le controparti ricambino la trasparenza dimostrata dai lavoratori.”
Il prossimo incontro è fissato sempre in Provincia per giovedì 6 novembre prossimo.

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