Il “porta a porta” una scelta giusta per il Mugello

Meno rifiuti più riciclo

Il porta a porta una scelta ambientamente obbligata

rifiuti

Il Mugello è in netto ritardo per quanto riguarda il raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata dei rifiuti urbani previsti dalla legislazione nazionale e regionale. Il tetto previsto è del 65%  già dal 2012 anche se le indicazioni comunitarie si accontenterebbero di un 50% al 2020.  I comuni del territorio stanno tutti abbondantemente sotto questa quota se si eccettua il comune di Dicomano, dove il servizio è gestito da Aer, che , secondo i dati ufficiali 2014,  supera il 73%. Gli altri oscillano dal 43% di Borgo San Lorenzo al minimo del  25% di Firenzuola. Nell’area gestita da Publiambiente , tra le province di Firenze e Pistoia,  si trovano i comuni con le quote più elevate di raccolta differenziata con 9 comuni che superano il 90% grazie all’attivazione del servizio di raccolta “porta a porta”, avvenuta ormai da diversi anni,  e alla presenza di  centri di raccolta e impianti di trattamento.
Il Mugello si sta avviando solo ora verso il porta a porta generalizzato(non solo carta) nonostante una discussione iniziata quasi 10 anni fa.  La raccolta  “porta a porta” è prima di tutto una scelta ambientale per ridurre ai minimi termini il ricorso allo smaltimento in discarica. In secondo luogo è una scelta economica perchè permette di ottenere una qualità migliore dei materiali raccolti da poter poi riciclare per la produzione di nuovi materiali evitando che dal trattamento dei rifiuti si producano altri rifiuti. E’ anche una scelta di decoro perchè la sparizione dei cassonetti dovrebbe limitare l’abbandono dei rifiuti e infine di lavoro perchè questo tipo di raccolta impone un maggior impiego di forza lavoro sul territorio e per effettuare i ritiri giornalieri delle varie tipologie di rifiuti separati dai cittadini. Tutto questo ha dei costi che comporteranno un aumento delle tariffe nel breve periodo ma con dei vantaggi sensibili nel lungo periodo.
” I maggiori costi, procurati da un moderno sistema di raccolta differenziata (porta a porta) non sono compensati dal valore aggiunto del riciclaggio delle materie  recuperate, perché questo è trattenuto dalla filiera industriale”, ha ricordato in un recente articolo Daniele Fortini, ” che riceve rifiuti distinti con certosina precisione, puliti e facili da lavorare per il reimpiego procurando elevati margini di profitto”. Sono considerazioni  vere solo in parte che Fortini infatti applica soprattutto al settore delle plastiche composto da oltre 400 tipologie di cui solo poche sono facilmente e convenientemente riciclabili (Pet, Hdpe e Film). “Queste frazioni costituiscono il 55% delle plastiche raccolte con le differenziate, mentre il 45% è composto da plastiche eterogenee e non riciclabili, il “plastmix” desinate allo smaltimento negli inceneritori che ne ricavano energia. All’industria che produce imballaggi in plastica, interessano le frazioni utilmente riciclabili e rivendibili mentre le plastiche eterogenee , destinate a bruciare, rappresentano un puro costo di smaltimento”.(idem)  Chi ha avuto occasione di assistere a Report del 24 ottobre si è reso conto di come sia complesso il mondo delle plastiche e anche pericoloso per la salute. Oggi esiste la possibilità di sostituire buona parte delle plastiche tradizionali con bioplastiche ottenute da fibre vegetali , ma senza precise indicazioni legislative  o l’utilizzo di una fiscalità ecologica questo passaggio rischia di essere rimandato nel futuro con gravi danni per l’ambiente e la salute.raccolta-rifiuti
Oggi in Italia ancora oltre il 30% dei rifiuti finisce in discarica, mentre in Germania è appena il 3% e comunque la legislazione comunitaria ci obbliga a ridurre l’uso di scariche sotto il 10% entro il 2025 quindi l’opzione porta a porta è inevitabile e la possibilità di ottenere una qualità migliore nelle raccolte può essere utile ai fini dello sviluppo di un’economia circolare che dovrà riguardare anche i rifiuti speciali che sono 4 volte , in Toscana, rispetto a quelli urbani.
Se il porta a porta ha questi vantaggi perchè non è stato attivato in Mugello negli anni passati? Le  risposte sono essenzialmente due: 1) questo sistema di raccolta richiede la presenza sul territorio di stazioni ecologiche in grado di svolgere un servizio quotidiano a favore dei cittadini e come punto di appoggio per che svolgerà le raccolte. Il primo centro è stato aperto solo quest’anno anche se il progetto esecutivo c’era già nel 2009.2) Il porta a porta comporta un aumento delle tariffe per le famiglie perché richiede più operatori sul territorio per più giorni della settimana e alcuni anni fa i costi di smaltimento dei comuni mugellani erano piuttosto bassi. Per farmi capire vorrei segnalare che portare una tonnellata di rifiuti organici al compostaggio costa circa 90 euro, portarla in discarica oggi ne costa circa 140/160 , ma all’inizio degli anni 2000  Borgo , che era proprietario della discarica , ne spendeva 70 a tonnellata con beneficio soprattutto per le tasche dei propri cittadini. Come dicevo la convenienza del porta a porta sarà maggiore in futuro in quanto , oltre agli obblighi comunitari,  ci sarà una lievitazione dei costi di smaltimento in discarica o negli inceneritori tali da compensare gli eventuali incrementi del primo periodo. Inoltre saranno ulteriormente aumentate le sanzioni per le amministrazioni che non rispettano i parametri indicati dalla normativa nazionale e comunitaria (ed es. ecotassa) che finiranno in bolletta.rifiuti_ingombranti01111
Nel nuovo pacchetto per l’economia circolare dell’Ue del dicembre 2015 vengono fissati alcuni punti che diventano obbligatori per gli stati membri come il 65% di riciclo dei rifiuti urbani e il 75% degli imballaggi al 2030 e la riduzione al 10% per smaltimento in discarica (comunque sempre dopo il trattamento meccanico). Esiste anche un nuovo accorda tra Conai (Consorzio imballaggi) e Anci per evitare che la maggiorazione dei costi di una raccolta differenziata più spinta ricadano esclusivamente sui consumatori e sulle famiglie che fissa alcuni punti fermi come :

Garanzia del riconoscimento dei corrispettivi per la sostanziale copertura dei maggiori oneri per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e delle frazioni merceologiche similari :
Qualità delle raccolte compatibile con il successivo avvio a riciclo a condizioni economicamente e ambientalmente sostenibili, in considerazione dell’obiettivo di effettivo avvio a riciclo dei materiali;
Sostegno al miglioramento e all’omogeneizzazione dei livelli di raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale;

Se questi obiettivi verranno confermati, se non addirittura resi più ambiziosi, sarà obbligatorio per le amministrazioni il passaggio al “porta a porta” perchè l’uso dei cassonetti stradali, anche con accesso controllato da carta, non sembra in grado di garantire gli stessi risultati.
Intanto le scelte impiantistiche effettuate sembrano andare nella giusta direzione con le stazioni ecologiche e l’impianto di compostaggio di Faltona. La stazione ecologica incrementa l’efficienza del servizio per vari motivi :

  • favorisce il controllo delle raccolte differenziate con conseguente aumento della qualità;
  • contribuisce alla razionalizzazione dei costi dei servizi di igiene urbana e concorre ad evitare

– l’abbandono incontrollato di rifiuti per strada da parte dei cittadini;

  • consente l’abbattimento dei costi per la gestione dei RAEE;
  • permette la raccolta differenziata di alcune frazioni pericolose di rifiuti urbani;
  • facilita il riconoscimento di incentivi diretti agli utenti.

Il valore del compostaggio è determinato dalla composizione dei rifiuti urbani che sono formati per il 40% dalla “frazione umida”. Il recupero di questa componente opportunamente lavorata permette  il suo riutilizzo nella concimazione dei terreni con  la possibilità di chiudere il cerchio in modo virtuoso.  Sono impianti fondamentali in ogni programmazione che tenda al raggiungimento dell’obiettivo di “rifiuti zero”  che vanno gestiti con attenzione alle problematiche che potrebbero creare disagio. Recentemente a proposito di Faltona c’è anche chi ha scritto che “ i fumi dell’impianto si spargono per tutto il Mugello “quando tutti dovrebbero sapere che  nel trattamento della frazione “umida” si sviluppa  naturalmente solo calore che porta all’evaporazione dell’acqua contenuta nei rifiuti organic, passaggio i indispensabile per la maturazione del compost e la sua stabilizzazione.Impianto compostaggio4
Il porta a porta permette di migliorare la qualità della FORSU  e delle altre  tipologie di rifiuti come la carta (20%) Vetro (9,705) plastica(5%) imballaggi vari (9,75%). Quello che resta può essere ugualmente differenziato con i centri di raccolta , il ritiro domestico degli ingombranti o da parte dei rivenditori (RAEE).
Finché non saranno individuate soluzioni miracolose questa è una strada obbligata  per migliorare l’impatto ambientale dei rifiuti e per far sì che queste materie possano costituire una risorsa per una nuova economia ed  essere fonte di nuovo lavoro.  “La Circular Economy altro non è che tenere il prodotto nel processo produttivo per più tempo possibile. Ma per fare questo non basta la raccolta, non basta il corretto avvio a riciclo ma occorre anche la creazione di un mercato dove domanda e offerta si incontrino evitando che i nostri materiali viaggino oltre-oceano e che le nostre aziende siano costrette ad importarli con oneri maggiori. Occorre anche una valutazione economica sul come supportare il mercato di queste materie prime seconde che, giocoforza, hanno un costo di produzione superiore a quello delle materie prime.”(Rapporto sulle raccolte differenziate 2015)discarica

Tutto questo comporterà  un costo maggiorato di qualche punto percentuale del servizio di igiene urbana? Ci saranno le “stangate” che piacciono tanto ai giornali? Sono comunque scelte essenziali per il futuro che non dovrebbero essere inficiate da livelli tutto sommato modesti di tariffazione. Fermo restando tutti i benefici per chi vive in condizioni disagiate, è troppo un costo di 300 euro  per una famiglia di 4 persone per un anno? Ovvero 80 centesimi al giorno o 20 centesimi a persona(comprensivo di raccolta , smaltimento e spazzamento centri abitati)? Lo stesso vale per le attività economiche: quanto incide il costo di un simile servizio sul fatturato  complessivo di un’attività? Si studino piuttosto  tutte le possibilità per premiare i comportamenti virtuosi sia delle famiglie che delle imprese che dovrebbero essere  definiti da una normativa nazionale e non lasciati alla scelta del singolo gestore o della singola amministrazione.

 

LR

2 thoughts on “Il “porta a porta” una scelta giusta per il Mugello

  1. In verità se i cassonetti sono ad oltre 500 metri dall abitazione c’è una riduzione della tassa rifiuti di oltre il 50% basta fare la domanda in comune, c’è sempre stata.

  2. forse bisognerebbe che l’amministrazione comunale pensasse un po’ di più ai suoi cittadini che hanno la fortuna e la sfortuna di abitare fuori paese.
    faccio il nostro esempio. facciamo la raccolta differenziata a casa.
    l’umido va nella nostra compostiera e verrà utilizzato per il nostro orto
    la carta : dobbiamo per forza metterla in macchina per portarla al più vicino cassonetto distante anche km se non ci serve per accendere la nostra stufa a legna (ben venga l’inverno)
    la plastica o il vetro : da circa un anno abbiamo il cassonetto sulla strada comunale . fino ad allora dovevamo riempire la macchina per portali al più vicino cassonetto distante anche km
    l’indifferenziato è ridotto al minimo
    abbiamo già usato la discarica di rabatta appena aperta.

    ma la tassa da pagare è la stessa di chi ha tutto sotto casa.
    il porta a porta non arriverà mai da noi. perché dobbiamo pagare per un servizio che non avremmo mai, quando sicuramente produciamo meno rifiuti da smaltire?