Qualche dubbio sul polo culturale

Qualche dubbio sul polo culturale

Caligola: Ma non sono pazzo e posso dire perfino di non essere mai stato così ragionevole come ora. Semplicemente mi sono sentito all’improvviso un bisogno di impossibile. Le cose così come sono non mi sembrano soddisfacenti. […] È vero, ma non lo sapevo prima. Adesso lo so. Questo mondo così com’è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell’immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.(A.Camus)

Pensate se la Fortis Juventus volesse realizzare una tribuna circolare coperta da 10.000 posti al Romanelli perchè un domani potrebbe andare in serie B e consultati 180 tifosi entusiasti dei nuovi spazi , della nuova caffetteria e ristorante nonché dei negozi di articoli sportivi che troveranno posto nella nuova struttura, incarichi un tecnico di redigere un progetto. Costo dell’operazione un numero imprecisato di milioni di euro ma l’importante è pensare alla grande e tanto per iniziare si rinnovano gli spogliatoi e si ridipinge il bar. Vi sembra una situazione assurda e in effetti non è vera , ma è la sensazione che ho avuto uscendo dalla presentazione a Villa Pecori Giraldi del “nuovo polo culturale” – idee e proposte per un nuovo spazio contemporaneo” dove , come pochi giorni fa a Cafaggiolo, si è abbondato nella retorica , nell’uso di richiami al sogno (aridagli!), alla bellezza, alla cultura, insomma mancava solo qualcuno che si alzasse e gridasse “siamo realisti chiediamo l’impossibile “ di sessantottesca memoria e il quadro sarebbe stato completo.
Si sono fatti richiami al progetto del comune di Prato che ha acquisito un ex stabilimento industriale trasformandolo nella sede della biblioteca e del museo del tessuto con apertura 7 giorni su 7 e dove vengono svolte varie iniziative. Per realizzarlo, però, ci sono voluti più di 10 anni e una spesa di 30 milioni di euro, ma Prato, ricordiamolo, è la seconda città toscana per numero di abitanti.
Infatti , molto onestamente, il sindaco Omoboni nel suo intervento ha detto che questa idea non troverà certo attuazione in questa legislatura e forse neppure nella prossima, ma è importante gettare il seme, lasciare il segno, indicare la strada.
Ma è la strada giusta? Quanti milioni di euro costerà l’intervento se realmente messo in atto? Non è stata detta una cifra ma si è parlato genericamente di ricerca di fondi , dall’Europa alla regione, partecipando ai vari bandi , per cui è importante avere un progetto, unica affermazione degna di nota del verbosissimo intervento del sempre presente presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.
In questi anni non sono mancati problemi per la normale manutenzione per non parlare degli interventi che sarebbero necessari su tetto e impianto di riscaldamento/condizionamento e ora siamo già oltre l’orizzonte.
Nella sostanza il polo culturale sarebbe rappresentato dal museo che già c’è e dalla biblioteca comunale che dovrebbe occupare gli spazi oggi destinati ad attività convegnistiche ed espositive.
Semplice a dire difficilissimo da fare. Intanto con questa operazione Borgo perde l’unica struttura in grado di ospitare manifestazioni o convegni di un certo livello, che era stata pensata come sede del Museo Chini nell’ambito della promozione degli itinerari Liberty e centro del sistema museale mugellano, a cui si aggiungevano le funzioni di informazione e valorizzazione turistica. Inizialmente ci venne localizzato anche il fondo Alpigini che fu poi trasferito nell’immobile dell’ex Pretura in piazza del Popolo per permettere agli studiosi un più facile accesso.

In più di un intervento durante la serata è stato detto che Villa Pecori è/sarà il polo culturale del Mugello e non solo di Borgo San Lorenzo ma intanto in questi anni si è andati esattamente in senso contrario con la dismissione dell’ufficio di informazione turistica gestito prima dalla Comunità Montana e ora dall’Unione. Per il museo si parla di rilancio e riqualificazione ma per ora si è allontanato il direttore, ex funzionario del comune di Borgo, che svolgeva questo incarico gratuitamente come se il volersi distinguere da chi ha amministrato prima fosse lo sforzo principale di questa amministrazione che così rischia di mortificare e inutilizzare importanti professionalità. Intanto l’architetto che aveva discusso di Villa Pecori in un’iniziativa elettorale di Borgo Migliore, come ha detto lui stesso, ottiene dall’amministrazione comunale l’incarico per progettare il primo stralcio del progetto.

Primo stralcio che era poi il succo della presentazione e che , mondato dalla patina retorica, si riduce alla realizzazione di una caffetteria al posto della cucina al piano terra con la creazione di un’apertura sulla corte, una riorganizzazione del book shop e in un ampliamento del museo dei bambini( che sembra essere diventato più importante di quello Chini) al primo piano con completa dismissione della seconda cucina , della dispensa e montacarichi. Quindi , se il progetto verrà realizzato, villa pecori non avrà più uno spazio cottura da poter essere utilizzato in occasione di convegni e manifestazioni che dovessero svolgersi nell’ attesa della mega biblioteca.
Oggi la biblioteca è collocata nell’ex palazzo pretorio in piazza Garibaldi ed è sicuramente una delle strutture che funzionano meglio a livello regionale come dimostrano i dati di frequenza e prestito. Una struttura che nel corso degli anni ha assunto sempre maggiore importanza tanto che gli spazi in alcuni momenti possono sembrare insufficienti per coloro che la frequentano per motivi di studio.

E la scelta di spostamento dell’amministrazione sarebbe supportata proprio da un sondaggio effettuato dall’associazione amici delle biblioteche che ha raccolto 183 questionari dove però solo il 20% ritiene che siano insufficienti gli spazi di studio mentre il 24% vorrebbe zone esterne per la socializzazione e il 22% vorrebbe una caffetteria( nell’arco di 100 metri ci sono ben 4 esercizi pubblici che possono soddisfare questa necessità e davanti alla biblioteca esiste l’unica piazza pedonale del centro storico). Invece per l’amministrazione sono “risposte che denotano l’esigenza di veder nascere a Borgo San Lorenzo una biblioteca concettualmente moderna, dove è possibile trovare servizi, proposte culturali, luoghi di socializzazione o di studio.”
Perchè deve tutto essere concentrato in un solo luogo e perchè si devono spendere milioni di euro per questo? Nel centro storico esistono invece molti luoghi che dovrebbero essere considerati come un corpo unico dell’offerta culturale a partire dalla Biblioteca per passare per il fondo Alpigini, il centro incontri in piazza D
ante, il centro ReMida, la sala di via giotto a cui potrebbero aggiungersi spazi non comunali come l’oratorio di S. Omobono. Per non parlare del grande giardino di piazza Dante già oggi sede di numerose manifestazioni musicali e promozionali. Sono tutte strutture che distano poche decine di metri tra loro e che proprio per queste andrebbero organizzate unitariamente.
Oltre questo esiste il Multi + che è inspiegabilmente chiuso mentre era una struttura fondamentale per l’associazionismo , per le esposizioni di arte contemporanea e anche per lo studio da parte di universitari come era stato concordato a suo tempo. Sul Multi + ho già scritto (QUI) ma ci tengo a ribadire che la sua chiusura è stata una sciocchezza che al comune costerà anche in termini di futura manutenzione, una decisione affrettata su cui bisognerebbe avere il coraggio di fare una nuova riflessione coinvolgendo l’associazionismo.

Voglio chiudere questa riflessione con due proposte che potrebbero essere utili per dare visibilità culturale al comune di Borgo San Lorenzo con una spesa modesta.
Il comune di Borgo ha due cose che nessun comune del Mugello e della Toscana possiede : il fondo del Professor Alpigini e il fondo di libri di fantascienza tra i più importanti d’Italia.
Fino a una decina di anni fa si svolgeva annualmente un convegno sulla fantascienza che vedeva la partecipazione di esperti e appassionati che portava anche alla pubblicazione di volumi. Questa importante iniziativa è cessata per le sempre minori risorse a disposizione degli enti locali. Oggi però la situazione è cambiata e sarebbe possibile riprendere quella tradizione affiancadola ad una due giorni dedicata ai giochi di ruolo da svolgersi proprio a villa Pecori che richiamerebbe centiniaia di appassionati da tutta Italia con costi molto contenuti come contenuti sono i costi, oggi, di un’eventuale pubblicazione.
Il Fondo Alpigini è un pozzo di conoscenza e cultura dovuto alla passione certosina di un uomo a cui andrebbe dedicata maggiore riconoscenza. In questo caso perchè non istituire un concorso annuale per premiare e pubblicare una tesi di laurea dedicata al Mugello? Di storia, letteratura, ambiente o quanto altro si riterrà opportuno. In questo modo la biblioteca e il suo fondo tornerebbero al centro della politica culturale e per la pubblicazione , che oggi ha costi molto contenuti rispetto a qualche anno fa, si potrebbe cercare la sponsorizzazione di qualche azienda o di qualche istituzione. Sempre per restare al fondo sarebbe anche il caso di pensare ad una sua digitalizzazione per permetterne la consultazione attraverso internet e a questo scopo sono disponibili fondi comunitari ai quali non sarebbe difficile attingere quando verranno fatti i bandi.

Durante la serata qualcuno ha citato Brancusi dicendo che “bisogna salire molto in alto per vedere molto lontano” però bisogna stare attenti prima a non cadere e poi soprattutto a non perdere di vista quello che abbiamo sotto i piedi . E’ preferibile essere la tartaruga di Zenone o Icaro con le ali di cera.?

Leonardo Romagnoli

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