Perchè aumentano le tasse sui rifiuti in Mugello

Perchè aumentano le tasse sui rifiuti in Mugello(anche se non ve lo dicono)

In questi ultimi giorni abbiamo pubblicato spesso comunicati delle varie amministrazioni comunali e in particolare quelli di Borgo e Barberino in cui si  valorizzano alcuni provvedimenti tesi a ridurre la tassa sui rifiuti per alcune categorie di utenti che perseguono comportamenti virtuosi.
Sono atti importanti che si collegano anche a campagne nazionali contro lo spreco che , in momenti di difficoltà per molte famiglie, è inaccettabile prima di tutto sotto il profilo morale e poi per tanti aspetti economici e ambientali. Quindi le attività commerciali e di somministrazione che decideranno di devolvere (in via continuativa e nel rispetto dei requisiti igienico sanitari) prodotti alimentari derivanti dalla propria attività per scopi assistenziali ai fini della loro redistribuzione a soggetti bisognosi avranno diritto ad uno sgravio della Tari e lo stesso per le attività di somministrazione che utilizzano   tovaglie e tovaglioli in tessuto al posto di prodotti di carta usa e getta. Questo significa che la Tari per i mugellani diminuirà?  No la tari aumenterà con percentuali superiori al 10% con punte di quasi il 20%.


Perché non divulgare questa notizia dato che l’aumento è dovuto a condizioni oggettive che solo in parte dipendono dalle amministrazioni comunali? Qualche anno fa  i quotidiani locali erano capaci di gridare alla stangata per aumenti di appena il 4% oggi invece sono significativamente silenti.
IL solo comune di Barberino ha reso noto che il servizio di igiene urbana aumenterà per il comune di circa 200.000 euro e che l’amministrazione “ per limitare l’aggravio sui cittadini e sulle attività produttive ha deciso di finanziare in parte i costi della tariffa con 100.000 euro del bilancio 2017, in modo da circoscrivere e limitare gli aumenti della Tari”. La stessa cosa vale per tutti gli altri comuni per un motivo molto semplice : la discarica di Montespertoli che era gestita direttamente da Publiambiente(soggetto che gestisce i rifiuti in Mugello ora confluito in Alia con Quadrifoglio e altri) si è esaurita e quindi i rifiuti indifferenziati del Mugello devono essere trasportati in un’ altra discarica  in Toscana, probabilmente Peccioli, con un notevole aggravio nei costi di trasporto e smaltimento. Dato che in MUgello le raccolte differenziate stanno sotto il 40% (eccetto Borgo poco sopra) questo non può che comportare un notevole aggravio dei costi generali.
Per molto tempo in Mugello si sono sostenuti costi abbastanza contenuti nello smaltimento per la presenza della discarica a Vigiano nel comune di Borgo san lorenzo ( per un certo periodo Borgo pagava più per il conferimento dell’organico al compostaggio che per lo smaltimento in discarica) e questo ha ritardato l’avvio di raccolte differenziate più spinte, come il porta a porta, che avrebbero comportato un aumento davvero consistente delle tariffe. Se non ricordo male per un comune come Borgo si parlava di circa un milione di euro all’anno in più che corrispondeva al 30/40% dei costi allora sostenuti.


Il Mugello si sta avviando solo ora verso il porta a porta generalizzato(non solo carta) nonostante una discussione iniziata quasi 10 anni fa.  La raccolta  “porta a porta” è prima di tutto una scelta ambientale per ridurre ai minimi termini il ricorso allo smaltimento in discarica. In secondo luogo è una scelta economica perchè permette di ottenere una qualità migliore dei materiali raccolti da poter poi riciclare per la produzione di nuovi materiali evitando che dal trattamento dei rifiuti si producano altri rifiuti. E’ anche una scelta di decoro perchè la sparizione dei cassonetti dovrebbe limitare l’abbandono dei rifiuti e infine di lavoro perchè questo tipo di raccolta impone un maggior impiego di forza lavoro sul territorio e per effettuare i ritiri giornalieri delle varie tipologie di rifiuti separati dai cittadini. Tutto questo ha dei costi che comporteranno un aumento delle tariffe nel breve periodo ma con dei vantaggi sensibili nel lungo periodo. Anche questo va detto con chiarezza ai cittadini che devono essere coinvolti e consapevoli dell’importanza di ridurre la produzione di rifiuti anche perché è  una scelta obbligata dalle normative comunitarie . Nel nuovo pacchetto per l’economia circolare dell’Ue del dicembre 2015 vengono fissati alcuni punti che diventano obbligatori per gli stati membri come il 65% di riciclo dei rifiuti urbani( che in Italia esiste già) e il 75% degli imballaggi al 2030 e la riduzione al 10% per smaltimento in discarica (comunque sempre dopo il trattamento meccanico). Come ho già avuto modo di scrivere (QUI) il porta a porta permette di migliorare la qualità della frazione organica dei rifiuti urbani (40%)  e delle altre  tipologie di rifiuti come la carta (20%) Vetro (9,705) plastica(5%) imballaggi vari (9,75%). Quello che resta può essere ugualmente differenziato con i centri di raccolta  con l’aggiunta del ritiro domestico degli ingombranti o da parte dei rivenditori (RAEE).
Finché non saranno individuate soluzioni miracolose questa è una strada obbligata  per migliorare l’impatto ambientale dei rifiuti e per far sì che queste materie possano costituire una risorsa per una nuova economia ed  essere fonte di nuovo lavoro.(QUI)

Tutto questo ha dei  costi che devono essere coperti al 100% dalla tassa sui rifiuti (TARI) per cui è obbligatorio rendere coscienti i cittadini che gli eventuali aumenti vanno nella direzione di migliorare un servizio essenziale evitando il proliferare di discariche o inceneritori.
Come ho già avuto modo di sostenere, nonostante  gli aumenti la tariffazione o tassa resta tutto sommato modesta rispetto al bilancio di una famiglia . Fermo restando tutti i benefici per chi vive in condizioni disagiate, è troppo un costo di 300 euro  per una famiglia di 4 persone per un anno? Ovvero 80 centesimi al giorno o 20 centesimi a persona(comprensivo di raccolta , smaltimento e spazzamento centri abitati)? Lo stesso vale per le attività economiche: quanto incide il costo di un simile servizio sul fatturato  complessivo di un’attività? Si studino piuttosto  tutte le possibilità per premiare i comportamenti virtuosi sia delle famiglie che delle imprese che dovrebbero essere  definiti da una normativa nazionale e non lasciati alla scelta del singolo gestore o della singola amministrazione.
Tornando all’inizio di questa nota, credo che l’aumento della tassa sui rifiuti sia una scelta obbligata da presentare però come un primo passo verso un miglioramento del servizio di raccolta e smaltimento nel rispetto dell’ambiente, che, una volta a regime, dovrebbe avere conseguenze positive per tutti. Non esistono molte altre strade.

Leonardo Romagnoli

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