Per il tribunale è illegittimo il licenziamento di un dipendente della Rosss

Il Giudice del Tribunale di Firenze ha dichiarato illegittimo il licenziamento di un dipendente della Rosss Spa, l’azienda produttrice di scaffalature industriali di Scarperia e San Piero, e ne ha disposto il reintegro.

Il lavoratore era stato licenziato nel settembre dello scorso anno al termine della procedura di mobilità avviata a seguito di una situazione di crisi, nel settembre 2015 e conclusasi con il licenziamento di sei lavoratori. Quella di ieri è la prima sentenza emessa rispetto ai ricorsi presentati dai lavoratori.

La procedura era stata aperta a fronte di una flessione dei ricavi ma con ordinativi in crescita, tanto che l’azienda da aprile 2015 non ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione né ad altro ammortizzatore sociale ma anzi è ricorsa agli straordinari.

Il Tribunale, oltre al tempestivo reintegro del lavoratore, ha condannato la Rosss SpA a corrispondergli le retribuzioni che avrebbe percepito dal licenziamento, un indennità risarcitoria e al pagamento delle spese processuali.

Per il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi si tratta di “Una grande vittoria che restituisce dignità al lavoratore licenziato senza giusta causa e che sancisce il prevalere dei diritti del lavoratore sulle ingiustizie e l’arroganza della controparte. La sentenza, raggiunta anche grazie al magistrale lavoro degli avvocati Andrea Stramaccia e Lorenzo Calvani dello Studio Bellotti di Firenze, ha ribadito che con la giustizia non si scherza, che le persone vanno rispettate così come va rispettata la legge.Dal Vicepresidente di Rosss, Simone Bettini, mi aspetto che in futuro riconsideri il suo modo di agire.L’unico rammarico, guardando al futuro, è che la reintegra del lavoratore è stata possibile perché assunto precedentemente all’entrata in vigore delle nuove norme che regolano i licenziamenti giudicati illegittimi contenute nel Jobs Act. Con la cancellazione dell’articolo 18 un nuovo assunto infatti, nonostante la ragione, avrebbe ottenuto al massimo 24 mensilità ovvero la monetizzazione del diritto a riavere il posto di lavoro, una buona uscita in cambio della dignità della persona.Per questa ragione con la CGIL, oltre ai quesiti referendari su cui il Governo ha deciso di intervenire, stiamo portando avanti la proposta della Carta dei Diritti Universali del Lavoro: vogliamo abolire questi comportamenti e ricostruire un sistema di diritti e di tutele che il Jobs Act ha smantellato. E non fermeremo la battaglia sull’articolo 18 perché quella che permette il licenziamento illegittimo è una legge antisociale.”

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