Multa da 250 mila euro dei carabinieri forestali a Firenzuola

I Carabinieri Forestali di Barberino di Mugello hanno condotto a partire da marzo 2019 una serie di verifiche su un’autorizzazione, rilasciata nel Comune di Firenzuola, consistente nella trasformazione di una fustaia di conifere in prato-pascolo e condotta in virtù dell’autorizzazione rilasciata dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello.
L’atto dirigenziale che autorizzava i lavori, prevedeva come scadenza e termine ultimo per l’esecuzione degli stessi, il 31/08/2017. Il controllo è stato eseguito su indicazione della stessa Unione dei Comuni.

Nella richiesta presentata dall’imprenditore agricolo di Firenzuola è stata applicata la procedura prevista dal regolamento forestale che  prevede che, alla domanda di autorizzazione, siano allegati un progetto e la documentazione aereofotografica del volo del 1954, che attesta la preesistenza dei luoghi, in questo caso prato-pascolo, ai processi di forestazione. L’Unione dei Comuni del Mugello, preposto al rilascio dell’autorizzazione, aveva espresso parere favorevole all’esecuzione dell’intervento con determinate prescrizioni. Il controllo eseguito dai militari della Stazione CC Forestale di Barberino di Mugello  ha accertato il mancato rispetto di TUTTE le prescrizioni contenute nell’Atto Dirigenziale che autorizzava l’intervento. In particolare è emerso che era stato eseguito il taglio di tutte le piante presenti sulle particelle interessate dall’intervento (tecnicamente taglio raso sulla fustaia di conifere), operazione che generava utili derivanti dalla vendita del legname ricavato dall’utilizzazione forestale. Le rimanenti operazioni prescritte dall’Ente (onerose) non risultavano eseguite.
Si è configurato dunque come un intervento di trasformazione difforme dall’autorizzazione che, ai fini sanzionatori, equivale all’esecuzione senza autorizzazione della trasformazione.


I militari hanno dunque contestato all’imprenditore agricolo il taglio eseguito in difformità e la trasformazione senza autorizzazione, denunciandolo all’A.G. In base alla Legge Regionale della Toscana e al Regolamento applicativo del 2003, è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa di oltre 250.000 Euro.

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