Mozione in Consiglio Regionale sulla Rifle di Barberino

 

E’ stata presentata in Consiglio Regionale una mozione riguardante la situazione della Rifle di Barberino dopo i 5 licenziamenti attivati dalla proprietà nei mesi di ottobre e novembre scorsi.

La mozione, prima firmataria Fiammetta Capirossi eletta nelle liste ddel PD in Mugello, ripercorre la storia della manifattura barberinese dalle crisi degli anni 90 fino ad oggi che hanno portato alla cessazione dell’attività di produzione di abbigliamento in Mugello con parte del personale poi ricoloccato nelle attività che sarebbero derivate dall’apertura dell’Outlet allora in fase di progettazione.
Il documento regionale ricorda come nel settembre dello scorso anno fu stipulato un accordo tra la famiglia Fratini e Kora Investments per l’ingresso di nuovi capitali (44%)nell’azienda e la nascita della Rifle &Co Srl  con l’obiettivo di rilanciare il prodotto a livello nazionale e internazionale. Ma questi intendimenti di riorganizzazione gestionale hanno per ora portato solo a 5 licenziamenti con i dipendenti ormai ridotti a circa 30 unità sulle 50 occupate in provincia di Firenze  e le 180 totali del gruppo. La Giunta regionale è già intervenuta su richiesta delle organizzazioni sindacali per cercare di ricostruire un clima di corrette relazioni sindacali e avviare un confronto sulle strategie aziendali ma , per adesso, con scarsi risultati.


Questi licenziamenti secondo la mozione dei consiglieri regionali sembrano contrastare con l’annunciata politica di rilancio del prodotto.
Per questo la mozione impegna la giunta regionale ” a proseguire nell’attuazione di tutte le iniziative possibili e opportune volte a monitorare la situazione ed a favorire il ripristino di un corretto clima di relazioni sindacali mediante l’attività del tavolo di confronto tra la proprietà aziendale, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali, nella prospettiva di ottenere da parte della dirigenza l’attuazione degli impegni assunti in termini di rilancio del prodotto e , conseguentemente, puntare alla salvaguardia del livello occupazionale , diretto e indiretto, attraverso il mantenimento di detta manifattura storica”.

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