La riforma che non c’è

La più lunga campagna elettorale degli ultimi anni si è conclusa con la vittoria del NO alla riforma costituzionale con circa il 60% dei voti. Si è trattato di un dibattito aspro spesso al di là dei contenuti veri della riforma  per colpa di ambedue gli schieramenti a partire dal presidente del Consiglio. Ma basta leggere i titoli di alcuni quotidiani della destra italiana di quest matina per capire che il vero obiettivo non era certo la “difesa” della Carta costituzionale ma la cacciata di Renzi che infatti ha presentato le sue dimissioni.
A questo punto gli esiti possono essere molto diversi: dal reincarico a Renzi per formare un governo per arrivare alla fine della legislatura o per un governo di transizione per fare una nuova legge elettorale per il Senato, fino ad  un governo tecnico per completare alcune riforme e tagliare nuovamente la spesa pubblica. Difficile andare al voto entro qualche mese perchè sarà necessaria una nuova legge elettorale perchè bocciando la riforma costituzionale si impone non solo una legge per il Senato ma anche una nuova legge per la Camera dato che l’Italicum dovrebbe essere rivisto completamente(è stato uno degli obiettivi dela campagna referendaria del NO e sarebbe curioso che ora qualcuno volesse andare al voto proprio con quel sistema). Forse sarebbe corretto a questo punto tornare al sistema proporzionale per eleggere un nuovo parlamento che avrebbe così tutte le caratteristiche per fare le riforme istituzionali ed elettorali che saranno necessarie.

Nel MUgello e Valdisieve invece il voto è andato esattamente al contrario con una prevalenza del SI intorno al 60% salvo il caso di Londa dove c’è stato un testa a testa.

SI NO
Borgo san lorenzo 59,7 40,3
Barberino MUgello 59.8 40.2
SCarperia e San Piero 58,2  41.8
Marradi 58.8 41.2
Palazzuolo 61.8 38.2
Pontassieve 62.8 37.2
Pelago 62.1 37.9
Rufina 58.4 41.6
San Godenzo 57.8 42.2
LOnda 50.01 49.9
Vaglia 56.7 43.3
Vicchio 56.7 43.3
Dicomano 57.4 42.6
Firenzuola 55.6 44.4

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