Il presidente della Regione toscana Enrico Rossi con un proprio decreto firmato il 29 giugno ha chiesto al Ministero dell’Agricoltura il riconoscimento dell’eccezionale avversità dovuta all’attacco del cinipide del castagno in alcune province toscane compresa quella di Firenze.
Nel decreto si sottolinea che il 2014 per la Toscana è stato senz’altro tra gli anni più problematici per la castanicoltura anche a causa degli eventi piovosi di breve durata e molto intensi che si sono succeduti ed hanno contribuito ad un aggravamento dei livelli produttivi dei castagneti. Si ricorda che ormai da diversi anni la produzione di marroni e castagne è compromessa a causa del perdurante attacco dell’insetto parassita “Cinipide del castagno” che ha portato a un progressivo deperimento della vigoria delle piante con vistosi cali produttivi e anche alla conseguente predisposizione delle piante ad attacchi di agenti patogeni di varia natura in presenza di condizioni climatiche particolarmente anomale come quelle verificatesi nell’estate – autunno 2014.
Il periodo estivo 2014 è stato eccezionalmente piovoso e fresco mentre il successivo periodo autunnale ha visto temperature nettamente più elevate del normale e piogge abbondanti, come a novembre ,creando le condizioni ottimali per vari agenti patogeni tra cui il più dannoso per la sanità della produzione è stato il marciume dei marroni e della castagna (Gnomoniopsis sp.) che in alcuni territori della Toscana ha portato a una notevole riduzione della produzione rispetto a quella ordinaria. Questo agente patogeno del marciume dei marroni e della castagna attaccando all’interno il frutto lo rende inutilizzabile per il consumo fresco, per la conservazione e per qualsiasi altro utilizzo come la produzione di farine.
Questi attacchi parassitari , scrive il presidente, hanno colpito aree importanti della Regione causando ingenti danni alle produzioni castanicole “per il cui completo ripristino occorrerà un congruo arco di tempo con un’incidenza sui mancati redditi degli agricoltori che si protrarrà nei prossimi anni.
Il danno totale viene quantificato dagli uffici regionali in circa 20 milioni di euro con oltre il 50% nella sola provincia di Firenze ovvero nei territori del Mugello e Valdisieve che fanno parte del Marrone del Mugello IGP. Ricordiamo che nel 2014 il Consorzio non è riuscito a commercializzare il prodotto insacchettato per la scarsa qualità se non addirittura l’assenza.
In provincia di Firenze sono indicati i comuni di Firenzuola, Marradi, Barberino del Mugello, Borgo San Lorenzo, Londa, Pontassieve, Pelago, Rignano sull’Arno, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero , Vaglia, Rufina, Reggello e Dicomano e il danno è quantificato in 12 milioni e 130 mila euro.
La stima del danno effettuata dalla regione Toscana dimostra ancora una volta l’importanza di questo settore per l’economia dei territori montani e la necessità di recuperare nei tempi più brevi possibili le capacità produttive delle piante . Il lavoro svolto con i lanci dell’antagonista del cinipide, il Torymus, hanno ormai coperto tutto il territorio e dovrebbero nell’arco di qualche anno riportare un certo equilibrio ecologico. Nel frattempo è necessario porre in essere tutti quegli interventi colturali e innovativi(in accordo con i ricercatori) che possano rafforzare le piante in produzione e recuperare quei tanti ettari di castagneti oggi di fatto abbandonati.
Con il suo decreto Rossi chiede “al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di porre in essere tutte le iniziative a favore degli imprenditori agricoli, atte a risolvere le situazioni di crisi sopra evidenziate, con l’emanazione del Decreto che fissa lo stato di eccezionale avversità e che vengano fatte salve comunque in ogni caso l’attivazione delle misure di riduzione degli oneri previdenziali e assistenziali, l’agevolazione al credito anche attraverso le disponibilità e gli strumenti della Cassa Depositi e Prestiti, l’aumento della dotazione finanziaria del fondo di solidarietà nazionale”.
LR