La Fiom contro i licenziamenti alla Rosss di Scarperia

RosssRosss, no ai licenziamenti

di Daniele CAlosi su Facebbok del 29 SEttembre 2016

Pare che la direzione della Rosss di Scarperia sia intenzionata a licenziare alcuni lavoratori senza neanche valutare altre possibilità come la cassa integrazione o la ricollocazione in altre realtà industriali.
Come Fiom di Firenze lo stiamo verificando e lunedì mattina saremo in fabbrica per tenere l’assemblea coi lavoratori.
Se ciò fosse confermato ci troveremo davanti ad un fatto grave che dimostra come in questo Paese si licenzi facilmente e alla leggera, come fare una passeggiata.
A nome della Fiom avverto sin d’ora la direzione aziendale che se licenzia senza avere un confronto con noi, consiglieremo a quei lavoratori di andare ogni giorno con le proprie famiglie a mangiare a casa dell’ex datore di lavoro 3 volte al giorno per 7 giorni la settimana ogni mese, fino a quando lo stesso non avrà trovato loro un altro lavoro.
Sarà mia cura accompagnarli personalmente.
Se un’impresa licenzia si deve assumere la responsabilità sociale delle proprie scelte come prevede la Costituzione.
Non chiediamo la luna per i lavoratori ma solo la certezza di poter continuare a vivere dignitosamente.
Per questo motivo vogliamo fare un accordo che tuteli appunto i diritti minimi dell’essere umano.
Invito perciò l’azienda a ritirare le lettere e discutere seriamente ad un tavolo di trattativa ogni possibile soluzione, in considerazione del fatto che gli ordinativi in azienda sono in aumento come dice ieri il Sole 24 ore.
Gli atti di forza e unilaterali non possono essere il modo da seguire in un sistema corretto di relazioni sindacali.

Rosss sciopero

ROSSS
Ricavi in calo, ordini in aumento

dal Sole 24 Ore 28 Settembre 2016

Rosss ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi in calo a 10,639 milioni (12,372 milioni al 30/06/2015), l’Ebitda a -45 mila euro (-153 mila euro) e un risultato del periodo a -534 mila euro rispetto ai -737 mila euro registrati al 30 giugno 2015. Rosss segnala dopo la chiusura del semestre un significativo incremento, superiore alla media dei primi mesi dell’anno, degli ordinativi.

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