La Faentina dei sogni

La discussione sul trasporto ferroviario in Mugello sta toccando livelli  quasi surreali.
Il viceministro Nencini annuncia 47 milioni di investimenti sulla rete ferroviaria, le stazioni e i passaggi a livello  di Mugello, Alto Mugello e Valdisieve e invece di applaudire si cominciano a fare distinguo, a chiedere  diritti di priorità se non di esclusività, con toni tra il vittimistico e il campanilistico. Qualcuno sembra non abbia capito che questi fondi  non sono dovuti e che i danni dell’alta velocità non c’entrano niente. Si tratta di finanziamenti che arrivano dal corposo piano degli investimenti per ammodernare la rete stanziati da RFI per i prossimi anni e che grazie ad una pressione politica arrivano in modo così cospicuo nel Mugello e Valdisieve (nessuna linea secondaria non elettrificata, come è la Faentina, potrà usufruire di un simile stanziamento a livello regionale e direi nazionale).
I famosi 60 miliardi di lire previsti per l’elettrificazione della ricostruita Faentina (accordi 1995) compreso il tratto verso Pontassieve (quindi sono anche soldi della Valdisieve)  sono poi diventati 31  milioni nell’aggiornamento degli atti del 2001 quando Le Ferrovie dello stato si impegnarono a proporre uno studio di fattibilità entro lo stesso anno per l’elettrificazione della linea che presentò tutta una serie di controindicazioni da cui scaturì, cinque anni dopo,  la richiesta fatta dall’assemblea della comunità montana di utilizzare quei fondi per potenziare l’infrastrutture e acquistare nuove motrici. Richiesta legittima ma che non ha nessuna valenza giuridica e non creava nessun vincolo per  Rete Ferroviaria. Solo nel 2010 venne impiegato un milione per un progetto di interconnessione tra Faentina e Alta Velocità( che aveva come sponsor anche il sen. Bruno dei Comunisti Italiani) che per fortuna non ha avuto buon fine.
Da allora si è continuato a parlare di questi 30 milioni come dovuti,  ma nessuno ha cercato di rivendicarne lo stanziamento rivolgendosi ad un tribunale della Repubblica, perché non c’era nessuna “cogenza giuridica” come dirà poi il Tar del Lazio addirittura per  i soldi dell’Addendum sui danni ambientali stipulato nel 2002 .
Era solo una questione politica che ha trovato ora una risposta consistente e stare a questionare se debba essere finanziata quella stazione e non l’altra, quella soppressione di passaggio a livello e non l’altro vuol dire perdere di vista l’obiettivo principale che è quello di migliore gli spostamenti dei pendolari, sia che viaggino in treno, sia che debbano spostarsi con bus o auto nel territorio del Mugello, Alto Mugello e Valdisieve o verso Firenze.

Il rinnovamento dei mezzi che circolano sulla rete ferroviaria è doveroso ma in questi anni ha fatto notevoli passi avanti e potrà essere completato con le risorse che sono state assegnate alla Toscana dal Ministero e attraverso il contrato di servizio con Trenitalia senza distogliere risorse dai 47 milioni che invece devono essere impegnati per investimenti sulle infrastrutture. Anche sulle corse aggiuntive deve essere fatta un’attenta riflessione pensando ad una forte integrazione con il trasposrto su gomma non solo per il trasferimento dei passeggeri alle stazioni ma anche verso l’area metropolitana.
Invece di perdere tempo in battibecchi inutili si chieda di vedere quanto prima le proposte progettuali su cui discutere eventuali variazioni o priorità per aprire qualche cantiere già dal 2018. Altrimenti c’è il rischio concreto che, visto il mancato accordo tra amministrazioni, Rete Ferroviaria rimandi nel tempo le opere, così tutti potranno fare la loro campagna elettorale incolpando qualcun altro ma trascinandoci in un binario morto.

 

Leonardo Romagnoli 17.8.17

per chi si fosse perso qualche puntata ricordo alcuni articoli:

La favola dei 31 milioni della Faentina e i fondi veri da utilizzare al meglio

Faentina: dove sono i 31 milioni?

Un treno chiamato desiderio

Interrogazione del senatore Nencini sulla Faentina

Interventi di mitigazione TAV : il caso dell’impianto fotovoltaico per i rilanci.Come perdere un milione di euro.

Alta velocità in Mugello : ridotti gli interventi di mitigazione.

Treni a idrogeno sulla Faentina?

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