Interventi di mitigazione TAV : il caso dell’impianto fotovoltaico per i rilanci.Come perdere un milione di euro.

Interventi di mitigazione TAV : il caso dell’impianto fotovoltaico per i rilanci.

non sempre gli interventi non si fanno per mancanza di fondi

bagnone

In attesa dei 31 milioni della “Faentina” di cui si è tornati a parlare in questi giorni forse sarebbe bene parlare invece dei veri fondi stanziati per le mitigazioni ambientali dei danni causati dai lavori dell’alta velocità in Mugello. I 31 milioni con questo non c’entrano niente e tra l’altro non mi risultano siano scritti in nessun documento ufficiale (quello che è comparso sui giornali è un promemoria per il vice ministro) mentre esiste il piano di investimenti delle ferrovie che è stimato il 92 miliardi di euro nei prossimi 10 anni con qualche milioncino che sarà sicuramente dedicato anche alle linee minori e all’abolizione di alcuni passaggi a livello. I treni nuovi sono invece previsti dal prolungamento del contratto tra Trenitalia e Regione Toscana.

Per i danni erano invece previsti 53 milioni di euro dall’addendum del 2002 di cui 15 sono ancora da erogare. Fondi ampiamente insufficienti sia per la realizzazione delle opere sia per la loro gestione nel tempo. Infatti nel 2007 la Regione Toscana ha proposto al Ministero un Master Plan da 100 milioni di euro (dei quali 17 milioni per la manutenzione ventennale delle opere).
“Tale documento, a fronte dell’evoluzione del quadro degli impatti successivamente alla firma dell’Addendum, degli studi di fattibilità realizzati dagli Enti Attuatori, dello stato di vanzamento degli interventi di cui al “primo programmma di Interventi”, nonché degli elaborati progettuali predisposti alla data della redazione del Master Plan, individua un quadro complessivo sinottico degli interventi di mitigazione e valorizzazione ambientale che definisce scenari di intervento anche per il monitoraggio della risorsa idrica, il completamento delle attiività di mitigazione e valorizzazione ambientale, nonché per la successiva manutenzione delle opere realizzate”(regione toscana delibera 819 del 2007 e delibera 74 del 2012).tavmugello

Alla delibera del 2012 era allegato anche un aggiornamento del Protoccolo d’Intesa tra Regione e tutti i soggeti deputati alla progettazione dei vari interventi (fra i quali anche l’Unione dei comuni del Mugello già Comunità Montana).
Tra le opere inserite nel piano 2007 era previsto un grosso impianto fotovoltaico per “soddisfare il 40% del fabbisogno energetico richiesto dagli impianti di pompaggio dell’intervento “Rilanci da Galleria”, rilanci considerati essenziali per il mantenimento del minimo vitale nei corsi d’acqua a monte della galleria come Bosso, Cannaticce, Fosso d’Erci, ecc., costo preventivato 1 milione e 600 mila euro e progettazione a carico della Regione Toscana. Questa opera veniva considerata quasi un fiore all’occhiello degli interventi di mitigazione per l’utilizzo di energia rinnovabile e per la possibilità di accedere ai benefici della legge. I passaggi non sono stati rapidissimi ma nel marzo del 2011 vieniva approvato il progetto esecutivo di un impianto fotovoltaico da 396 Kw in loc. Poggio dei Berghi nel comune di Scarperia e indetta la gara di appalto.

Come tutti sanno questo impianto non è stato poi realizzato nonostante l’aggiudicazione dei lavori ad una ditta che aveva partecipato al bando.
Quello che lascia esterefatti sono le motivazioni che sono emerse nel corso di un dibattimento davanti al Tar della Toscana promosso dalla CEIF (la ditta dell’appalto) contro la Regione Toscana per l’annullamento del decreto dirigenziale che revocava l’aggiudicazione della gara in data 13 maggio 2015.
Nel novembre 2014 la Regione comunivaca alla CEIF l’avvio del procedimento per la revoca , scrive il tribunale nella sentenza “per la sopraggiunta indisponibilità dell’area di intervento inquanto il comune di Scarperia ha richiesto il pagamento di oneri concessori di notevole importo(10.000 euro annui) e tale da rendere meno vantaggiosa la realizzazione dell’impianto” e , sempre la regione sottolineava “ la progressiva riduzione degli incentivi economici garantiti dai Conti Energia che si sono succeduti nel tempo”. Motivazioni che il Tribunale non ha ritenuto sufficienti condannando la regione a pagare circa 11.000 euro di indennizzo alla ditta.tunnel av

La cosa sconvolgente è che un investimento così importante, da oltre un milione di euro non è stato effettuato per un diverbio tra regione Toscana e Comune d Scarperia.
Scrive sempre il Tar “ nel caso in specie, con nota del 5 novembre 2012, il comune di Scarperia aveva autorizzato la società aggiudicataria ad accedere all’area per eseguirvi indagini preliminari, con la specificazione che l’autorizzazione per l’autorizzazione dell’opera sarebbe seguita alla stipula di una convenzione tra lo stesso Comune e la Regione Toscana. Con la deliberazione di Giunta del 13 maggio 2013 l’Amministrazione comunale determinava in 10.000 euro il canone concessorio che la Regione avrebbe dovuto versare per consentire il mantenimento sull’area dell’impianto. Ciò a fronte di un precedente impegno del comune a concedere l’area in questione a titolo gratuito”(Sentenza Tar 238/2016).

Ed è qui il punto focale di tutta la vicenda che viene ribadita anche dal dirigente nel decreto di revoca dell’appalto “ la mancata concessione a titolo gratuito dell’area da parte del comune di Scarperia ha comportato notevole ritardo nella procedura per la valutazione di possibili soluzioni alternative e la loro condivisione con il Comune”.
Insomma la Regione si è irritata per l’atteggiamento del comune fino ad annullare l’investimento.

E’ vero che mancano i soldi ma se questi devono essere i risultati c’ è da dubitare seriamente della volontà di procedere con gli interventi di mitigazione. Altro che 31 milioni della faentina!
Il Master Plan è ancora una priorità per gli enti locali e la regione? Allora perchè si sono persi gli anni della presenza di un “governo amico” per provare a ridiscutere con i Ministeri competenti in materia i finanziamenti dei progetti di mitigazione indispensabili a partire da quelli sul Carza?

Sarebbe un compito della politica, ma come dice Bauman oggi assistiamo “ al divorzio tra il potere e la politica” senza vantaggi per nessuno.

LR

One thought on “Interventi di mitigazione TAV : il caso dell’impianto fotovoltaico per i rilanci.Come perdere un milione di euro.

  1. Grazie dell’articolo che evidenzia oltre al rammarico per il mancato intervento, indispensabile per i rilanci, la scarsa attenzione e la trascuratezza dei ns. amministratori nel fare tutto quanto il possibile per recuperare il deflusso minimo vitale dei ns. torrenti Carza in primis