Parte il “porta a porta”? Intanto aumentano le tariffe.

Parte il “porta a porta”? Intanto aumentano le tariffe.

La Regione Toscana si è data l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata entro il 2020. Si tratta di un programma realistico dato che già oggi la media regionale è del 51% , comunque in netto ritardo sulle scadenze previste dalla legge nazionale e anche da quella regionale che prevedevano già oggi il raggiungimento del 65% di raccolte differenziate. Anche le ultime delibere approvate dalla regione in tema di rifiuti non aggiungono molto rispetto agli atti di indirizzo degli anni passati. La vera novità riguarda invece l’attenzione riservata agli impianti di smaltimento presenti nella regione Toscana dei quali si chiede agli AATO una ricognizione accurata in termini di tonnelate e metri cubi al fine riservarne l’utilizzo ai rifiuti urbani e speciali prodotti all’interno della regione fino al 31/12 /2021:
La delibera 275 del 20 marzo prevede di dare mandato alle AATO affinché provvedano, entro 15 gg dall’approvazione del presente atto, ad inviare alla Direzione regionale competente una ricognizione aggiornata dei fabbisogni per singolo impianto di discarica che riceve sia rifiuti urbani e rifiuti derivanti dal loro trattamento che rifiuti speciali, finalizzata ad individuare i quantitativi (tonnellate/anno) e corrispondenti volumetrie (mc/anno) necessarie a garantire i conferimenti dei rifiuti urbani toscani e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento sino al 31.12.2021 tenendo conto:

– dell’impiantistica esistente;

– della pianificazione e programmazione dei flussi di rifiuti;

  • delle convenzioni interambito sottoscritte ai sensi dell’articolo 25 della lr e quindi di vietare lo smaltimento negli impianti di discarica regionali, fatti salvi eventuali accordi interregionali ai sensi dell’articolo 182 comma 3 del d.lgs. 152/2006, dei rifiuti prodotti fuori dal territorio regionale”.
    Per raggiungere gli obiettivi di legge (e ora del 70%) era già stato indicato lo strumento della raccolta porta a porta che ha già dimostrato , nelle zone dove è applicato correttamente, di poter raggiungere livelli di raccolta differenziata anche superiori al 90%.

Anche il Mugello sembra finalmente andare in questa direzione dopo gli annunci degli anni passati che non si sono mai concretizzati. Negli ultimi consigli comunali è stato approvato “il progetto esecutivo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati” sia per la fase transitoria che per quella a regime. Nel piano sono descritte tutte le attività svolte dal gestore del servizio urbano in ogni singolo comune ( spazzamento , raccolta rifiuti abbandonati, pulizia aree verdi , etc) e il passaggio di tutte le utenze domestiche e non al sistema di raccolta porta a porta.
Il nuovo servizio prevede la raccolta della frazione organica e dei pannolini due volte la settimana, e una volta la settimana, carta , multimateriale , pannolini e indifferenziato. Resteranno invece le campane stradali per la raccolta solo del vetro sia per le utenze domestiche e non domestiche.

Sono state individuate anche tutte le attività commerciali e turistiche che saranno rifornite di contenitori adeguati e per la quali può anche essere previsto un servizio a chiamata.
Nel progetto sono anche descritti gli altri tipi di raccolte , dal verde ai Raee, alle pile e ai tessili per i quali si può , come per gli altri rifiuti differenziati, sempre ricorrere anche alla stazione ecologica di Rabatta che è una struttura essenziale per una corretta attivazione del sistema porta a porta.

Sarà anche incentivata la pratica del compostaggio domestico per chi possiede un’adeguata area verde di proprietà.

Come ho già avuto modo di scrivere (QUI e QUI e QUI ) il porta a porta è una scelta obbligata, e inizialmente anche più costosa per i cittadini, se si vuole evitare il proliferare di discariche e inceneritori che nessuno vuol realizzare nel proprio territorio.
Nel comune di Borgo San Lorenzo il costo della bolletta dei rifiuti è cresciuto di oltre il 40% dal 2015 ad oggi per motivi oggettivi dovuti alla chiusura prima della discarica di Vigiano e successivamente dell’impianto di Montespertoli gestito da Publiambiente con il conseguente aumento dei costi di saltimento. In altri momenti bastava un aumento del 4% ( pari a qualche euro) per far scattare il riflesso pavloviano della stampa locale che parlava di stangata, oggi invece sembra si sia finalmente capito che certi servizi essenziali per la vita di una comunità hanno , tutto sommato, un costo non proibitivo per un bilancio familiare o aziendale. Una famiglia di 4 persone in un appartamento di 70 mq con le tariffe 2018 spenderà circa 360 euro con un aumento del 21% rispetto al 2017. Si tratta comunque di meno di un euro al giorno per un servizio essenziale che riguarda tutta l’igiene urbana.
Il costo totale del servizio per il 2018 a Borgo san Lorenzo sarà di 4.274.756,34 euro circa 800.000 mila euro più del 2017 e 1.100.000 più del 2016 e basta scorporare il dato per capire che gran parte dell’aumento arriva dal trattamento e smaltimento (discarica) che passa dai 429.000 euro del 2016 ai 919.000 del 2018, le raccolte differenziate raddoppiano quasi da 380 mila a 670 mila euro e anche le riduzioni che da 61 diventano 120 mila euro. Mentre risulta più difficile da valutare il consistente aumento tra i costi fissi della voce “costi d’uso del capitale” che in un solo anno cresce di ben 300mila euro con un valore di oltre 956 mila euro così suddiviso : 397 mila per ammortamenti, 473 mila per svalutazione crediti ( mancate entrate del comune?) e 85 mila di remunerazione del capitale.

La vera scommessa del futuro sarà quella di attuare il porta a porta con una tariffazione puntuale che potrà spingere i cittadini , come già avviene anche in comuni a noi vicini o serviti dallo stesso gestore, ad essere precisi nelle raccolte ricevendone un vantaggio anche economico e non solo ambientale. Migliore sarà la qualità dei prodotti recuperati e migliore sarà il loro reimpiego nel ciclo industriale anche a livello regionale. Bisognerà avere pazienza, anche per qualche disagio inziale, ma a lungo andare sarà l’unica strada che permetterà, insieme ad una politica di riduzione dei rifiuti, di governare in modo sostenibile un settore fondamentale della nostra vita di tutti i giorni utile anche alla crescita di una vera economia circolare.
Ci auguriamo che il 2018 sia l’anno del definitivo avvio anche in Mugello, dopo anni di annunci mai rispettati, del “porta a porta”.

Leonardo Romagnoli

26.3.18

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