Il Consiglio regionale e l’autodromo del Mugello

Il Consiglio regionale e l’autodromo del Mugello

Il consiglio regionale della Toscana sarà chiamato ad occuparsi dell’Autodromo del Mugello con particolare riferimento alle emissioni rumorose superiori ai limiti di legge anche per attività amatoriali che si svolgono durante l’anno.

Sono due i documenti che si occupano del problema. Il primo è un’interrogazione del Gruppo 5 Stelle a  firma del capogruppo Giannarelli che è all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio che si svolge in questa settimana, mentre il secondo è una mozione del gruppo Sì Toscana a Sinistra a firma dei consiglieri Fattori e Sarti.

Nella interrogazione dei cinquestelle  si ricorda che l’autodromo “rappresenta una vera e propria eccellenza del territorio – con un ritorno vero e sostanziale per il territorio- che nessuno intende colpire o mettere in dubbio”, ma si sottolinea come con le ultime autorizzazioni si permetta la deroga ai limiti massimi di rumore per 260 giorni l’anno “ con un numero dei veicoli ammessi in pista contemporaneamente di 80 moto e 60 auto” con grave disturbo dei cittadini che abitano nelle vicinanze “ le cui istanze sono sempre cadute nel vuoto”.

L’interrogante chiede quindi alla Giunta Regionale di sapere se le sessioni amatoriali “ che coprono la stragrande parte dell’anno” sono svolte con i silenziatori omologati come previsto in altri impianti in Italia e se non ritenga opportuno limitare le giornate in deroga prevedendole per le manifestazioni ufficiali.
Inoltre Giannarelli  chiede con quali criteri siano state effettuate le misurazioni e i monitoraggi  presso l’autodromo e nelle aree circostanti es e la regione “ non ritenga doveroso, per una maggiore tutela della cittadinanza, attivarsi preso la società di gestione affinché si proceda per ottenere la più efficace protezione dal rumore prodotto dall’utilizzo dell’impianto”.

Diverso il tono e le finalità della mozione di Si Toscana a Sinistra che dovrà essere discussa  dal Consiglio regionale in una delle prime sedute del 2019 e chiederà quindi un voto da parte di tutti consiglieri. Come tutte le mozioni potrà essere emendata e modificata per arrivare ad un voto comune ma sarà comunque un momento di dibattito aperto tra le forze politiche.
Anche la mozione ricorda che tra le richieste dei cittadini vi è quella di “ obbligare i soggetti privati amatoriali che utilizzano l’autodromo a dotarsi di uno scarico omologato dal codice della strada o del dispositivo noto come “DB killer” , al fine di ridurre il rumore che disturba le normali attività quotidiane”.

La mozione sottolinea che lo stesso DPR  304 del 2001, che è alla base di tutte le autorizzazioni, “permette di derogare alla normativa generale rispetto al rumore limite consentito per un massimo di 60 giornate l’anno, con limiti massimi pari a 75 decibel all’esterno delle abitazioni e a 45 decibel all’interno delle stesse”. Nel documento si fa anche presente come questo decreto sia considerato in contrasto con le normative comunitarie per cui dal 2006 l’Italia è sotto procedura d’infrazione e costretta a pagare delle sanzioni.
La mozione avanza anche critiche alle procedure di monitoraggio e valutazione del rumore  che possono lasciare troppo spazio alla discrezionalità e di come in alcuni casi sia risolto il problema di alcune edifici dotandoli di “scuri piombati”.

Per i promotori inoltre i livelli di rumore possono avere effetti negativi non solo per la salute dei residenti , ma anche per le potenzialità di sviluppo del territorio “ nella direzione del turismo sostenibile”.

La mozione impegna quindi la Giunta ad “ attivarsi , per quanto di sua competenza, affinché vengano messe in atto tutte le strategie possibili per la riduzione dell’impatto acustico dell’Autodromo del Mugello” e a verificare , anche attraverso studi di fattibilità “ l’eventuale efficacia di consistenti barriere fonoassorbenti a carico dei gestori in grado di ridurre l’inquinamento acustico” oppure imporre l’obbligo dell’uso di scarichi omologati o “DB killer” per i soggetti privati amatoriali.
Infine  si chiede comunque di limitare il numero delle giornate in cui l’attività viene svolta in deroga e si invita la giunta regionale a sollecitare il governo ad una modifica delle deroghe previste dal DPR 304 del 2001.

Come si vede nessuno dei due documenti mette in discussione l’attività dell’autodromo, che ospita numerose manifestazioni nazionali e internazionali, ma in ambedue si chiede il rispetto dei limiti che già le leggi attuali impongono per prove private che nulla hanno a che vedere con l’attività agonistica per una maggiore tutale dei residenti.

Leonardo Romagnoli

17.12.18

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