Coldiretti : Consorzi di bonifica sono essenziali. I dati del presidente Rossi

Mentre il Consiglio Regionale della Toscana approva una discutibile mozione che ipotizza il superamento dei Consorzi di Bonifica, dettata più da miopi tatticismi politici che da una attenta valutazione nel merito delle cose, la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato alla unanimità una risoluzione in merito agli interventi per fronteggiare la scarsità di risorse idriche ad uso irriguo, riconoscendo, tra l’altro, il ruolo essenziale dei Consorzi di Bonifica.

“Quanto approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è un ulteriore, importante passo verso una nuova cultura della responsabilità idrica – ha commentato Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – Siamo soddisfatti ed orgogliosi del riconoscimento al ruolo ed al lavoro dei Consorzi di bonifica, nei quali la nostra organizzazione ha sempre creduto fino dalle prime mosse della legge di riforma toscana del 2013, per la migliore gestione della risorsa acqua, per la programmazione e progettazione di nuove infrastrutture irrigue, per l’innovazione e la ricerca applicata nel campo del risparmio idrico”.

“I sei Consorzi di Bonifica toscani gestiscono un reticolo idrico di 36.000 km – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – e svolgono un ruolo essenziale nella gestione del regime idrico del territorio del quale si occupano con una azione quotidiana della quale ci si ricorda solo in presenza di eventi calamitosi come frane ed alluvioni. Certo occorre vigilare – continua De Concilio – sulla congruità del tributo, che adesso pagano tutti i cittadini toscani, sulla oculatezza delle spese, sulla trasparenza e l’informazione dei cittadini stessi, ma mettere in discussione un sistema efficiente come quello della bonifica in toscana, che Erasmo D’Angelis, responsabile di “ItaliaSicura”, nel recente convegno organizzato da Coldiretti ed Anbi Toscana, ha indicato come un modello da esportare in tutto il Paese, ci sembra una assurda proposta che non giova né hai cittadini né alle imprese agricole”.

Coldiretti condivide quindi quanto sostenuto oggi dal Presidente Enrico Rossi che ha ribadito come la legge toscana, varata nel 2013, sta andando a regime e le attività di manutenzione vengono svolte e sono sotto gli occhi di tutti. Quindi non c’è da pensare ad un nuovo modello, ha sottolineato Rossi, al limiti di tarare meglio l’attuale sul fronte dei controlli, confermando il principio di equità che vede pagare tutti per pagare meno.

La profonda conoscenza del territorio e la tempestività degli interventi sono una peculiarità dei Consorzi di Bonifica che gli rendono strumenti importanti per superare le crisi idriche come la recente del lago di Massaciuccoli nuovamente disponibile agli attingimenti a fini irrigui per i terreni agricoli dopo lo stop agli attingimenti reso necessario a causa delle perdurante siccità che aveva fatto scendere il livello del lago al di sotto dei livelli ritenuti compatibili con gli attingimenti. Tirano un sospiro si sollievo gli agricoltori che coltivano soprattutto ortaggi nei 500 ettari di terreni agricoli circostanti il lago e che vengono irrigati dalle sue acque. La soluzione individuata grazie all’azione  del Consorzio di Bonifica Toscana Nord consiste nella riattivazione di una idrovora in località Ponte a Serchio che consentirà il prelievo di acqua dal fiume Serchio per immetterla presso il canale Barra e da qui all’interno del Lago di Massaciuccoli.

BONIFICA : un sistema che funziona. I dati presentati dal presidente Rossi

Un sistema che funziona, quello toscano della bonifica. E i risultati si cominciano a vedere. “Basta andare in giro lungo i nostri corsi d’acqua e constatare con i propri occhi che il lavoro di manutenzione fatto sta dando i suoi risultati”. Con queste parole il presidente Enrico Rossi fa il punto sull’attività dei Consorzi di bonifica a un anno dalla entrata a regime della riforma firmata Regione che li ha ridotti da 26 a 6 e ha esteso il contributo di bonifica a tutti i toscani.

“Proprio sul contributo – aggiunge Rossi – proporremo ai parlamentari che nella prossima legge finanziaria sia introdotta la sua detraibilità”.

Ed è l’assessore all’ambiente Federica Fratoni, al fianco del presidente durante la conferenza stampa, a spiegare la ‘ratio’ della proposta: “C’è già la deducibilità del contributo, ma noi puntiamo alla detraibilità, sarebbe un segnale importante. Riteniamo sia giusto, trattandosi di un contributo di scopo che ha un obiettivo di interesse pubblico”.

I numeri del sistema toscano della bonifica

Ogni anno 100 milioni per interventi che la Regione programma per la sicurezza idraulica fra costruzioni di bacini, casse di espansione, consolidamento di argini. A questi si aggiungono i 90 milioni (83 milioni dai contributi dei cittadini più 6 dalla Regione per i corsi d’acqua in seconda categoria) di interventi manutentivi ad opera dei Consorzi. Più altre risorse che possono arrivare dai Fondi europei.
“Non ci pare poca cosa – commenta Rossi – l’importante è continuare così e ci aspettiamo che nell’arco di due o tre anni quando tutto sarà a regime, la situazione sia ottimale. Ed ho apprezzato molto il documento sottoscritto da 47 Sindaci delle Province di Firenze, Prato, Siena e Pistoia che hanno visto che cosa è la manutenzione. Sicuramente alcune delle alluvioni che hanno colpito la Toscana non avrebbero avuto gli effetti devastanti che si sono verificati se ci fosse stata, in alcuni casi almeno, una manutenzione adeguata”.

Maggiori controlli

“La Regione si è accollata la responsabilità della riforma – ha quini detto Rossi – , di fare leggi per la programmazione annuale degli interventi, di aumentare le risorse per estendere il contributo di bonifica. Adesso deve anche potenziare i propri strumenti di controllo. Sicuramente a settembre presenteremo qualche correzione all’attuale legge perché vogliamo essere ancora più vigili e fare in modo che i Consorzi svolgano fino in fondo la loro parte”.

Ad oggi i dipendenti dei 6 Consorzi di bonifica sono 542 dei quali 424 (80%) nel settore tecnico e 118 (20%) in quello amministrativo.
Con una delibera di aprile che mira ad applicare anche ai Consorzi i principi di razionalizzazione della spesa in vigore per le pubbliche amministrazioni, la Giunta regionale ha dato indirizzi con cui si stabilisce di limitare al massimo le spese per nuove assunzioni di personale non operaio, per l’acquisizione di immobili o di vetture

 

 

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