#CiPassaLaFame Una giornata senza mangiare

#CiPassaLaFame Una giornata senza mangiare

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Una giornata intera senza mangiare in ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo, col pensiero alle migliaia di uomini, donne e bambini ancora oggi bloccati nei lager in Libia, e in solidarietà con tutti i migranti già in Italia e in Europa, che vedono la loro ricerca di una vita migliore ostacolata da leggi ingiuste e controproducenti. Abbiamo scelto il 28 Gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo

Lunedì 28 aderirò a questa giornata di digiuno, un’iniziativa che nasce dal basso, da attivisti e colleghi che oltre a raccontare ciò che vedono (ed è già una grande cosa) non riescono a quietare la propria coscienza e malessere di fronte a ciò che vedono. Aderirò ricordando che il digiuno svolge allora la fondamentale funzione di farci sapere qual è la nostra fame, di che cosa viviamo, di che cosa ci nutriamo e di ordinare i nostri appetiti intorno a ciò che è veramente centrale. Aderirò, come povero cristiano cosciente che il digiuno ci ripropone un’antica domanda: “Cristiano, di cosa nutri la tua vita?” e, nel contempo, pone un interrogativo lacerante: “Che ne hai fatto di tuo fratello che non ha cibo a sufficienza?”. Qui il testo che lancia l’iniziativa:

“Ho visto segni orribilmente profondi di colpi d’accetta sulle piante dei piedi di un ragazzo: glieli avevano fatti gli aguzzini nelle prigioni illegali libiche. Quando l’ho incontrato zoppicava soffrendo a dismisura. Ho visto una donna le cui parti intime erano state così ripetutamente violate durante la prigionia che non riusciva né a tenersi in piedi né a indossare alcun indumento senza provare dolore. Quando l’ho incontrata era un fantasma di se stessa. Ho visto braccia e gambe di diversi ragazzini marchiate con plastica fusa, sempre da parte degli aguzzini che ricattavano al telefono i loro familiari. Quando li ho incontrati mi mostravano i segni ma erano sollevati di essere usciti da quell’inferno sani e salvi. Il ragazzo, la donna, i ragazzini li ho conosciuti tutti nello stesso giorno, quel 14 settembre 2017 in cui come giornalista a bordo della nave Aquarius ho testimoniato il salvataggio di 371 persone di 16 nazionalità diverse. Ho le foto qui davanti delle atrocità che vi ho descritto: scelgo di non metterle, ma chiudete gli occhi e immaginatele, per favore. Le ho fatte io e io ve le sto descrivendo”. Così scrive Daniele Biella, collega di Vita.

Non si può restare indifferenti a queste parole. Come cittadini comuni continuiamo a chiederci “cosa possiamo fare” e non abbiamo risposta. Ma leggere le testimonianze come quella di Daniele, e dei tanti giornalisti e operatori umanitari che sono stati in Libia, e tornare a fare la nostra vita quotidiana non è più sostenibile, almeno per le nostre coscienze.

Ecco perché questo sciopero della fame.

Una giornata intera senza mangiare in ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo, col pensiero alle migliaia di uomini, donne e bambini ancora oggi bloccati nei lager in Libia, e in solidarietà con tutti i migranti già in Italia e in Europa, che vedono la loro ricerca di una vita migliore ostacolata da leggi ingiuste e controproducenti.

Abbiamo scelto il 28 Gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo.

#CiPassaLaFame

COSA PUOI FARE TU:

– Aderisci all’evento compilando questo form https://goo.gl/forms/PPsNidIq2v50vECj1 e aiutaci a promuoverlo tra i tuoi conoscenti e contatti;
– La giornata del 28 fatti una foto davanti ad un piatto vuoto e postala sui social con l’hashtag #CiPassaLaFame ripubblicando l’appello e se vuoi raccontando anche i motivi che ti hanno spinto ad aderire;
– Dona quello che hai risparmiato non mangiando ad una delle organizzazioni che si occupano di salvataggio in mare dei migranti;
– Organizza una raccolta alimentare e dona il ricavato ad una delle associazioni che lo possono distribuire;
– Spiega ai tuoi colleghi in pausa pranzo perché non stai mangiando e discuti con loro del tema;
– Organizza una “cena a digiuno” per coinvolgere amici, familiari, vicini di casa…e chiunque abbia interesse ad attivarsi con ulteriori azioni a favore di migranti e rifugiati.

Nella giornata del 28 a Roma si terrà la manifestazione “Non siamo pesci” promossa da intellettuali, artisti e diverse personalità. L’appuntamento è alle 17 davanti a Montecitorio. Chi può partecipi.

Per adesioni di enti e associazioni scrivi a: cipassalafame@gmail.com

PRIMI ADERENTI:
Refugees Welcome Italia, Claudia Vago (attivista), Sara Consolato (attivista), Donata Columbro (attivista), Martina Cera (attivista), Daniele Biella (giornalista), Fabio Geda (scrittore), Riccardo Bonacina (Vita non profit), Francesco Malavolta (fotoreporter), Ilaria Roberta Sesana (giornalista), Paolo Di Paolo (scrittore), Claudio Riccio (attivista), Giulio Cocchini (attivista), Dino Amenduni (comunicatore politico)

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