Bando regionale per il paesaggio rurale

La Regione Toscana sta per pubblicare un interessante bando del Programma di Sviluppo Rurale relativo alla conservazione e il ripristino degli elementi caratteristici del paesaggio, salvaguardia e valorizzazione della biodiversità.
E’ uno dei pochi bandi, fuori dall’ambito Leader, che permettono ai beneficiari di ricevere contributi del 100% per interventi che riguardano il paesaggio agrario.
L’operazione è finalizzata alla tutela dei territori rurali da fenomeni di erosione e di dissesto

geologico, attraverso la salvaguardia delle sistemazioni idraulico ‐agrarie che garantiscono la stabilità dei versanti, il rallentamento dei tempi di corrivazione e la protezione dei suoli agrari da fenomeni di erosione, nel rispetto degli equilibri ecologici degli ambienti rurali e del ruolo ambientale che le aree umide possono svolgere all’interno degli agroecosistemi produttivi.

Inoltre la misura permette anche di effettuare interventi finalizzati a rendere compatibile in particolar modo nelle aree protette e negli ecosistemi naturali o rinaturalizzati lo sviluppo della fauna selvatica con le attività produttive che si sviluppano in queste aree, anche attraverso la realizzazione di specifici elementi di protezione, al fine di contenere i danni alle colture e la crescente pressione dei predatori sugli allevamenti condotti con sistemi estensivi o semiestensivi.

Un provvedimento quindi molto interessante ma con una dotazione, trattandosi di un bando regionale , di solo 660 mila euro ( se le richieste saranno numerose e interessanti la regione potrebbe rifinanziare la misura nel 2019).
I beneficiari sono agricoltori singoli o associati, gestori di terreni agricoli singoli o associati, Enti pubblici anche a carattere economico, altri soggetti/enti di diritto privato e pubblico, singoli o associati.

Il contributo massimo concedibile è di 50.000 euro e non sono ammessi progetti di importo inferiore ai 5.000 euro.
Il bando intende favorire i seguenti interventi:

– la realizzazione e ripristino di siepi, alberature con specie autoctone o comunque tradizionalmente presenti nel territorio, con funzione di corridoi ecologici;

– il ripristino di elementi tipici del paesaggio, quali abbeveratoi, fontane, sentieri, muri di sostegno della viabilità, tabernacoli, con l’impiego di materiali e tecniche tradizionali locali;

– la creazione e il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità;

– la costruzione di strutture per l’abbeveraggio e l’alimentazione della fauna selvatica;

– la realizzazione di recinzioni e altre attrezzature per rendere compatibile, in particolar modo nelle aree protette e negli ecosistemi naturali o rinaturalizzati, l’attività agricola e di allevamento con la tutela della fauna selvatica (in particolare di quella a rischio di estinzione, come il lupo, ma anche di altre specie come gli ungulati);

– la realizzazione o il ripristino di muretti a secco, terrazzamenti, gradonamenti, ciglionamenti, lunettamenti;

– la realizzazione o il ripristino di opere (fossi acquai, fosse livellari, acquidocci, scoline di guardia) per la regimazione delle acque superficiali in eccesso e di laghetti per la raccolta dei deflussi superficiali.

E’ una misura molto interessante soprattutto per le aziende in zone montane , che usufruiscono anche di un punteggio aggiuntivo nella valutazione , e che permette di recuperare elementi caratteristici del paesaggio e della storia rurale.

Il Bando con molta probabilità sarà pubblicato nell’ultimo burt del mesi di ottobre.

LR
19.10.18

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