Accordo tra Regione Toscana e Comuni per attivare il reddito di inclusione.

Accordo tra Regione Toscana e Comuni per attivare il reddito di inclusione.

Con il 1 gennaio 2018 entra in vigore il REI o reddito di inserimento, la prima vera normativa di lotta alla povertà e all’esclusione sociale nel nostro paese che sostituirà il Sia (sostegno all’inclusione attiva) e riordinerà le prestazioni assistenziali finalizzate a questo scopo rafforzando così la possibilità di intervento in ambito sociale per aumentare il livello delle prestazioni.

E’, forse, l’atto più importante approvato da questo parlamento per affrontare un problema che interessa milioni di italiani colpiti duramente dalla crisi. La dotazione sarà di 2 miliardi nel 2018, 2,5 nel 2019 e 2,7 nel 2020 e potrebbe permettere di intervenire a favore di una parte del 1,6 milione di famiglie che corrispondono a oltre 4,5 milioni di persone che sono in povertà assoluta. Le risorse non sono quindi sufficienti ma per la prima volta si interviene in modo strutturale e non episodico e quindi sarebbe interessante sapere come intendono operare in questo campo coloro che si candidano a governare. Potranno questi fondi essere incrementati con progetti e finanziamenti comunitari? La riduzione della povertà sarà un obiettivo politico prioritario della prossima legislatura?
Una volta tanto è stato fatto un passo nella direzione giusta con la macchina amministrativa che dovrà dare risposte rapide ed adeguate alla situazione perché la logica del provvedimento non è solo assistenziale ma anche di spinta al superamento delle condizioni di indigenza.

Molti compiti vengono demandati in primo luogo ai comuni e anche alle regioni e per questo la Giunta regionale toscana ha recentemente approvato un accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Anci Toscana per coordinare le attività relative al reddito di inclusione.
Infatti le regioni , per legge, devono individuare le modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi sociali e gli organismi competenti per l’inserimento lavorativo, la formazione nonché la salute e le politiche abitative. Mentre i comuni, in forma singola o associata, sono i soggetti attuatori del Rei, sono cioè il soggetto a diretto contatto con le famiglie.

Nell’ accordo che verrà sottoscritto dopo le feste si afferma che “la zona Distretto rappresenta l’ambito territoriale di valutazione ottimale dei bisogni sanitari e sociali della comunità e di erogazione dei servizi” e in questo ambito verranno individuate le amministrazioni competenti” per la gestione associata del Rei e ai fini del riparto della quota del Fondo povertà” previsto dalla legge.
Nel caso del Mugello un ruolo importante lo avrà senza dubbio la Società della Salute insieme all’Unione dei Comuni.


Le finalità dell’accordo che sarà sottoscritto tra Regione e Comuni prevedeno :

realizzare la programmazione regionale integrata dei servizi pubblici sociali, sanitari, del lavoro, della formazione e dell’istruzione in relazione all’attuazione della misura REI sul territorio regionale;

Attivare congiuntamente e in modo integrato e complementare le politiche nazionali e regionali per l’attivazione rispetto all’accesso ovvero al reinserimento nel mondo del lavoro, per accrescere l’accessibilità delle famiglie ai servizi di cura e socio educativi, per assicurare condizioni di vita dignitose a tutti i cittadini, e dunque di costruire programmi di intervento territoriali e progetti individuali capaci di integrare la leva del sostegno al reddito, i percorsi di inserimento socio lavorativo, la fruizione di servizi sociali socio assistenziali e sociosanitari di qualità;

Soddisfare la condizione prevista dall’articolo 5.2 dell’Avviso pubblico n. 3/2016 per la

presentazione di progetti da finanziare a valere sul Fondo Sociale Europeo, programmazione 2014-2020, Programma Operativo Nazionale (PON) “Inclusione”, proposte di intervento per l’attuazione del Sostegno per l’inclusione attiva, per cui in presenza di accordi formalizzati con le strutture regionali di riferimento in materia di mercato del lavoro, tutti i progetti possono prevedere le azioni ricomprese nelle tipologie B.2 Attivazione lavorativa, tirocini e work-experience B.3 Orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro per i beneficiari del SIA e B.4 Formazione per il lavoro per i beneficiari del SIA senza che il singolo centro per l’impiego aderisca in qualità di partner.

Affermare la centralità della persona nei processi di inserimento e di accompagnamento al lavoro per la promozione dell’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati;

Garantire la continuità dei percorsi secondo i bisogni delle persone e le finalità dei programmi di inserimento e reinserimento, utilizzando alternativamente gli strumenti a disposizione dei diversi livelli istituzionali coinvolti, misure di sostegno economico, sostegni e incentivi alle assunzioni;

Garantire ogni singolo percorso in collaborazione con i Servizi Territoriali che ne richiedono l’attivazione attraverso un’azione raccordata e condivisa, ovvero una presa in carico comune anche con il supporto di strumenti comuni ai vari soggetti istituzionali;

Valorizzare le misure di inclusione attivate mediante l’accesso all’edilizia residenziale pubblica ed interventi di sostegno all’accesso all’abitazione quali il contributo alla locazione o la misura di prevenzione degli sfratti per i morosi incolpevoli;

L’attuazione del REI nei territori della Regione Toscana deve coordinarsi con gli altri interventi regionali di contrasto alla povertà e con il sistema regionale di programmazione dei servizi sociali e socio sanitari, degli interventi di formazione e attivazione sul mercato del lavoro .

Secondo la rilevazione Irpet del 2016 l’area della povertà assoluta in Toscana è aumentata dal 2% del 2008 al 3,2% del 2015 che corrisponde a circa 120.000 persone e oltre 50.000 nuclei familiari.

Nell’ambito dell’accordo la Regione si impegna a coordinare i servizi coinvolti (Sociale, sanità , abitativo e lavoro e formazione)e anche a presentare progetti da finanziare a valere sul Fondo Sociale Europeo programmazione 2014-20.
Viene istituito un tavolo regionale come “cabina di regia” con la partecipazione dei dirigenti dei vari settori coinvolti e delle amministrazioni locali per monitorare l’applicazione di questo accordo che avrà valenza triennale.

Ricordiamo che il REI è articolato in due componenti:

  1. un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti;
  2. una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà. Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all’inserimento o reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.

Il REI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata”. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro.(www.redditoinclusione.it )

LR

26.12.17

Allegati:

Accordo regionale

Delibera_n.1450_del_19-12-2017-Allegato-A

Primo rapporto sulla poovertà in Toscana 2017

Le povertà in Toscana 2017 (1)

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REDDITO MINIMO O DI CITTADINANZA. ANCHE IN TOSCANA SI DISCUTE DI UNA PROPOSTA DI LEGGE

12 thoughts on “Accordo tra Regione Toscana e Comuni per attivare il reddito di inclusione.

  1. come al solito ci vogliono i requisiti, andate a leggere per vedere chi ci rientra. e poi per una persona 180 eu al mese?io sono 4 anni che nn lavoro e nn ce verso di trovarlo, nn so come fare a comprarmi anche solo un paio di mutande rosse per l ultimo dell anno, (per modo di dire rosse), affitto, bollette, tasse, su tasse abbonamento tv, tasse caldaia, tasse rifiuti,e come le pretendono sennò ti arriva la famosa EQUITALIA che di equo ha solo il nome, invece al freddo senza riscaldamento guai ad accenderlo, perchè poi nn so come pagarlo, guai ad ammalarsi perchè nn puoi prendere le medicine (oltre a fare mesi e mesi a volte anni di fila per gli esami). perche la sanità pubblica privilegia chi lavora..guai se ti si rompe un tubo dell’acqua, sono 4 anni che nn mi posso permettere di fare una spesa, sempre a lesinare di qua e di là, e poi vedi questi immigrati che hanno i carrelli pieni di roba da mangiare, gli vanno a fare la spesa, gli fanno anche le pulizie, li vedi li senza pensieri, senza fare niente, coi tablet in mano, e pretendono anche.. loro possono, ma io dove devo andare a prendere tutti questi soldi, se non ho un lavoro???Ecco io non ci rientro nel reddito di INCUL perchè non ho 55 anni capito?????Che cosa bisogna fare???Uccidersi per togliervi il disturboo???Ma la mia dignità chi me la rende?Che razza di vita è questa?????Chi ci pensa a me e a quelli come me???Nessuno..non abbiamo voce.non ci vedono.non ci sentono.
    sono prese per il culo e basta..andate a vedere a chi andranno questi soldi! mi vergogno veramente di questa politica corrotta..

    • come vedi non c’è censura anche se considero la tua esternazione un po’ sorpendente. Ma sei mai stata ai servizi sociali del tuo comune? sai che esistono per acqua e rifiuti contributi per al riduzione delle bollette? sei mai stata ad un centro per l’impiego? come molti nella tua situazione consideri i migranti dei privilegiati come se la tua condizione dipendesse da loro facendo delle generalizzazioni ingiuste e anche pericolose.
      E’ vero ci sono molti invisibili nel nostro paese e dovrebbe essere compito della politica cercare trovarli e dar loro una risposta. Ma ci sono anche associazioni che in questo campo fanno molto per italiani e non italiani senza chieder niente in cambio.

      • Certo che ci sono stata!sono riduzioni vanno pagate lo stesso. Al centro per l impiego ci sono fissa.e allora?come ho detto nessuno ci vede, ci sente, ci ascolta. E dove sono queste associazioni che fanno molto per gli italiani, (senza chiedere niente in cambio) lo sapete solo voi. Ed è meglio nn parlare dei migranti, perlappunto no rifugiati. Che tanto si diventa razzisti. Si generalizza. I veri migranti stranieri in italia, a questo punto siamo noi. Serve un lavoro per essere indipendenti e ritrovare la propria dignità.

        • vi sembra giusto allora che io che non ho niente non rientri nel reddito di inclusione?

        • le associazioni ci sono anche nel mugello e purtroppo sono tante le persone che ci si rivolgono italiani e stranieri. La legge è stata modificata dalla finanziaria e dal 1 giugno vi potranno accedere tutti coloro che si trovano nelle condizioni di reddito richieste.

  2. io lo chiamerei reddito di presa di culo cioe mi spiego meglio mi danno 190 euro al mese per 18 mesi e poi i successivi sei mesi nulla io cosa mangio ammesso che riesca a mangiare …..ma che schifezza e questa povera italia

      • ok ma con 190 euro al mese qualcuno riesce a vivere?

        • non servono i sussidi ci vuole il lavoro,l abbassamento delle tasse sul lavoro e in primo luogo l onesta perche i sussidi possono servire solo a fare arricchire chi gia lo è.

          • Uno degli obiettivi del Rei è quello di creare anche politiche attive per il lavoro, il problema è che le risorse attuali sono insufficienti come sottolineato Dall’Alleanza contro la povertà. Ci vorrebbero almeno altri 5 miliardi di euro. Allego la posizione dell’alleanza sulla legge di bilancio che è molto chiara sull’argomento. SE si prende come un primo passo è comunque un passo fatto nella giusta direzione.
            LR
            http://www.redditoinclusione.it/posizione-alleanza-su-reddito-di-inclusione/